Io personalmente era da tempo che speravo di poter sapere di più da parte di Bronson riguardo alla trama e ai protagonisti. Non perché non tenga in considerazione Hara, ci mancherebbe, ma l'epica storia che tanto amiamo la dobbiamo a questo simpatico e sanguigno signore
Ciò che, in verità mi ha più colpito, alla fin fine, è che non c'è stato l'intento di "addolcire" la pillola per il pubblico dei più piccoli. Benché la Shueisha lo abbia presentato come uno Shonen, in definitiva era scritto da una mente adulta e rivolto un pubblico maturo. Questo ha determinato la caratteristica, rilevata anche dall'intervistatore, di poter leggere l'opera a più livelli, sia mentre si cresce che mentre si acquisiscono nuove conoscenze che magari sono attinenti al racconto.
Non è un caso, quindi, che a trent'anni di distanza troviamo Hokuto No Ken un interessante argomento di discussione.
Questo, ovviamente, alla faccia di chi, superficialmente e con saccenza, ha sempre bollato quest'opera come trash senza nemmeno prendersi la briga di guardare oltre.
Ancora un grazie a Musashi e Kenrico per le ultime nottate passate a tradurre e adattare. "Nonostante tutto, sono state notti grandiose"