Dove il manga non spiega, vale l'anime?
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Dove il manga non spiega, vale l'anime?

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  1. Squalo Densetsu
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    Io dico che dipende.

    C'è tutta una prima parte, il Capitolo Southern Cross, che propone situazioni piuttosto ridicole. Questa fase sta al manga come i cartoni di Spider-Man stavano al fumetto. Avevo scritto a fine dicembre un post sulle 10 tecniche più assurde e parlavo proprio del fatto che, arrivati a quella dei proiettili umani, Horie e Buronson sono andati agli studi Toei per raddrizzare un paio di paletti. Dopo poce puntate è iniziato un nuovo corso, più fedele al manga originale ma che comunque manteneva una propria identità, distinta dall'opera di riferimento.
    Oggi come oggi considero ogni produzione a sé stante, ma in alcuni casi direi che l'anime, quando non mi va a fare delle "correzioni" buoniste tipo Uighur che prende il posto di Raoh nel rinchiudere il maestro del Song Shan e la sua famiglia a Cassandra e quando non si prende strane libertà, può essere un buon complemento di quanto narrato nel manga.
    C'è però anche da dire una cosa, ovvero che stiamo parlando di una produzione legata ad un periodo in cui gli anime venivano concepiti in un certo modo. In più, l'Hara ventenne, nerd ed inebriato dal successo, dubito che avesse in quel momento l'effettivo spirito critico per opporsi a scelte che magari riteneva non in linea con il suo pensiero. Probabilmente non ne aveva nemeno l'autorità, perché non era ancora un autore affermato.
    Oggi, invece, Hara lo si sente spesso prendere le distanze dall'anime storico o anche da lfilm del 1986. Una volta dice che non gli piaceva il blu dei vestiti di Ken, che facevano sembrare che vestisse di jeans, un'altra che quello non era il modo suo di vedere le cose, ecc... ecc...
    Che cosa possa significare questo atteggiamento lo lascio decidere a voi. Per me, è semplicemente un modo di disconoscere e togliere valore ad un lavoro che, a causa di licenze e diritti, non gli appartiene e non gli è mai appartenuto. Hara ormai ha ripreso in mano la sua creatura e la prima cosa che ha fatto è stata quella di realizzare dei film e degli OAV sperticandosi al contempo in commenti entusiastici in cui il messaggio di fondo era che "questo" è davvero il suo Hokuto No Ken (quindi non quello dell'anime storico). Ha fatto anche realizzare degli spinoff manga e tanto altro, tutto con la sua approvazione. Quindi, almeno in linea teorica, anche per le recenti produzioni varrebbe il discorso che facevo prima, ovvero che dove non si prendono troppe libertà, possono integrare il manga originale (Toki Gaiden è uno di quelli).
    Mi sa che durante il discorso mi sono un po' perso, comunque, quello che voglio dire, in definitiva, è che di questo discorso degli autori che supervisionano altre produzioni c'è poco da fidarsi, sia per quello che riguarda il passato che per quello che riguarda il presente. Di conseguenza, considerare tutte le produzioni come cose separate la trovo l'idea migliore, mentre l'unica alternativa che vedo è quella di comprendere prima bene e al 100% il manga e poi, dopo aver letto e visionato tutto il resto, farsi un'idea personale di cosa s'incastra bene con il messaggi originale e cosa no.
     
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27 replies since 13/4/2015, 20:38   480 views
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