199X Generazione Hokuto

Posts written by MusashiMiyamoto

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    CITAZIONE (andreawarrior @ 25/4/2015, 09:13) 
    In questa foto ci sono Lupin, Ghemon e Jiggen...

    Andrea, mio omonimo, cito questa parte solo per fare una correzione su 'sti dannati nomi. :Dentoni:

    Lupin è giusto e non ci piove.
    Ghemon è sbagliato. La corretta scrittura è Goemon e si pronuncia "Goemon", così com'è scritto. La pronuncia "Ghemon", secondo me, è stata mutuata dal francese, forse perché ai tempi è stato tradotto a partire da una versione francese e così è rimasto il nome in Italia, cioè pronunciato in modo totalmente errato. Qualunque sia il motivo, la pronuncia giusta è "Go-e-mo-n" e si scrive Goemon.

    Jigen, non Jiggen e si pronuncia "Jighen", ma questa era corretta anche nella versione nostrana.

    Ho preso spunto da quello che hai scritto per fare questa piccola precisazione. Tutto qua.
    :miconscenta: :chuck:

    Edited by MusashiMiyamoto - 27/4/2015, 17:34
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    CITAZIONE (Squalo Densetsu @ 28/2/2015, 20:06) 
    ...si presentano bene già dalla prima pagina, quando invece di 199X scrivono 2010...

    Non la sapevo questa! :bakusho: :Muttley:
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    CITAZIONE (Squalo Densetsu @ 28/2/2015, 19:50) 
    Il fatto è che già nella pagina precedente avevo ben specificato quale fossse la tua competenza, quindi le palle mi girano anche il doppio, perché significa che uno scrive scegliendo di ignorare quello che è stato scritto prima.

    So perché l'hai scritto, certo. ^_^
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    CITAZIONE (Squalo Densetsu @ 28/2/2015, 19:30) 
    Non ho davvero più parole. :rolleyes:
    Solo per le ultime tre righe ti dovrei dare il ban per lesa maestà.

    Vedi figliuolo, Musashi INSEGNA il giapponese. Punto.

    Mi spiace ma la prendo sul personale perché dopo tutti gli anni in cui ho avuto il privilegio di collaborare con lui, conosco bene sia la sua reale competenza sia la serietà con cui si accerta di quello che è scritto prima di fornire una traduzione corretta.
    C'è gente in giro (ed è meglio che non faccio nomi) che fa la splendida con le traduzioni sue, quindi NON mi fate più leggere certe CAZZATE perché veramente banno senza esitazione.

    A parte la battuta sulla lesa maestà, non è questione di insegnare o meno, di lavorare come traduttore o meno, perché uno può anche essere un pessimo insegnante o un traduttore poco competente. Non è questo il punto della questione.
    Il fatto è che mi riconosco un pregio, uno solo di cui sono certo: quando traduco e ho dubbi, non mi do pace finché non li ho risolti e non sono sicuro al 100% del significato di qualcosa; altrimenti, non mostro mai una traduzione che potrebbe essere inesatta o addirittura fuorviante.
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    CITAZIONE (Hokuto. @ 28/2/2015, 19:12) 
    CITAZIONE
    ma con ciò intende

    E arriva l'opinione. CVD

    Mi riesce difficile crederlo perché pure le scan inglesi oltre alle italiche vanno in altra direzione. Persino kr2.

    A meno che la tua opinione nasce da una più profonda e vera conoscenza del giapponese. E allora è traduzione corretta.

    No, qua mi fai girare le palle, scusa se te lo dico così chiaro ed esplicito. Non è un'opinione, a meno che tu non lo dica per quella che ora definisco tua presunzione. Ho solo spiegato, anzi interpretato, le poche battute dette da Ken in cui si impiegano termini specifici che mi sono premurato, appunto, di spiegare esaustivamente.
    Questo dico quando scrivo "con ciò intende", non una mia opinione fantasiosa o qualcosa che cerco di dedurre da frasi che sarebbero tanto enigmatiche e oscure, perché non lo sono affatto.
    Ho poi preso i vari pezzi del mosaico, rifacendomi agli eventi accaduti in precedenza e a tutto quello che riguarda la storia, per dare un quadro completo.
    La mia non è un'opinione, ma un dato di fatto e non si deve neanche essere, parlando di capacità linguistica in sé, così preparati per cogliere il senso di quelle frasi.
    Se poi tu vuoi rimanere della tua opinione (o presunzione se preferisci), che in questo caso è davvero un'opinione, a me va benissimo. Ma non cercare di farmi passare per quello che fa il "fanboy" o qualcosa del genere, dicendo che esprimo un'opinione come se non sapessi di cosa parlo dopo che scrivo un papiro per spiegare quattro battutine.
    Poi, se permetti, me ne strafotto sia delle scan inglesi sia di quelle italiane, primo perché non ne ho alcun bisogno e ho una conoscenza linguistica tale che mi permette di capire tutto quel che c'è da capire, secondo perché qua nessuno è il Vangelo, me compreso, ma se una cosa è scritta nero su bianco c'è poco da discutere.
    Come dice Squalo, 'sta questione esiste solo da noi, ed esiste perché per quanto tu voglia spiegare la gente è presuntuosa, quindi è solo una perdita di tempo.
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    CITAZIONE (Squalo Densetsu @ 28/2/2015, 18:31) 
    Ma non mi sembra il caso. Alla fine io rispetto hnk.it e andare lì a postare questa cosa potrebbe suonare come "noi ce la comandiamo e voi non avete capito un cazzo". Quindi ognuno si fa le sue discussioni nel suo forum, poi se passa qualcuno e ha piacere di leggere, magari scopre qualcosa che non sapeva.

    Esattamente, non mi sembra il caso. La discussione si può tranquillamente continuare qui. Ognuno si fa le sue discussioni e se si vuol intervenire si è liberissimi di farlo.
    Perciò, Yujiro, fatti li casi tua. :Dentoni:

    CITAZIONE (Yujiro Hanma @ 28/2/2015, 18:40) 
    Ma allora ti chiedo: ti darebbe fastidio se trovassi il modo di postare per filo e per segno quanto riportato da Musashi? Te lo chiedo per correttezza..
    Secondo me non ci sarebbe nulla di male se io andassi la solo per riportare quanto emerso..

    Cioè, ci andrei a nome mio, ecco.
    Cosi metto un bel punto su una questione su cui mi sono fatto il fegato :D :D :D.

    Sì, a me darebbe fastidio, se devo essere sincero, perciò preferirei che si rimanesse a casa nostra. Per una questione di discrezione e serenità. Quindi, se qualcuno ne parla qui ben venga, altrimenti si aspetta senza farsi prendere dalla foga.
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    CITAZIONE (Squalo Densetsu @ 28/2/2015, 16:30) 
    Oh, comunque meno male che non c'avevi tanta voglia di scrivere :D

    Mi sa che mi son lasciato prendere la mano... tanto per cambiare quando si parla di certe cose. :Dentoni:
    :Muttley:
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    Prego Yuji, è stato un piacere. :chuck:

    Solo un favore ti volevo chiedere, ma non c'entra nulla con l'argomento: quando citi un messaggio di qualcuno, come hai fatto con me, non citarlo per intero se è lungo altrimenti si riempie troppo la pagina.
    Tutto qua, solo per una questione di ordine. ^_^
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    Ciao Emanuele e benvenuto! :chuck:
    Grazie dei complimenti da parte mia e...

    :jagi: ...da parte mia dopo che avrai detto il mio nome!

    :dosu: ...

    Bene, ci si rivede in giro!
    :jakkar:
    :Hello:
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    Sì, possiedo l'edizione giapponese in volumetti non completa (mi mancano alcuni volumi di mezzo e gli ultimi tre-quattro), ma ho le scan di tutta la serie, quindi non c'è problema.

    Dunque, la questione è molto semplice e, soprattutto, molto chiara. Spero lo sia abbastanza per appianare la questione.
    Ken, nelle pagine incriminate, fa un bel discorso a Barran e in poche battute fa capire come sono andate le cose. In realtà, spiega esattamente quello che ho già scritto qualche post addietro, cioè che la differenza fra i due è essenzialmente l'amore, ossia la capacità di comprenderlo e donarlo o insegnarlo agli altri.
    Spiega che Rao poteva anche essergli superiore dal punto di vista puramente tecnico, ma con ciò intende la forza bruta, scevra di qualsiasi elemento spirituale; in buona sostanza, il pugno o il colpo avevano una potenza che superava quella di Ken.
    Insomma, in un braccio di ferro fra Ken e Rao, presi come persone normali, avrebbe vinto Rao con molta probabilità.

    Tuttavia, il punto non è logicamente questo, perché se parliamo di questi due personaggi, lo spirito, l'energia, l'elemento divino e via dicendo, sono i fattori preponderanti nel determinare la loro reale capacità e il loro valore.

    Difatti, Ken continua dicendo che, nonostante questa sua forza (bruta), non è mai riuscito a superare le divinità (traducendo letteralmente), ma con ciò intende dire che non è mai riuscito a conquistare il Cielo, a divenire un dio, una divinità marziale o, usando un'espressione familiare, un dio della morte.
    E perché?
    Ken lo spiega subito dopo. In realtà Rao era consapevole della forza dell'amore e si era reso conto che solo l'amore, non la violenza, avrebbe potuto salvare il genere umano.
    Ciò nonostante, non poteva e non riusciva ad arrestare la sua furia distruttrice per vari motivi, molti dei quali abbiamo già spiegato tante volte parlando di onore, orgoglio e così via.

    Perciò Rao aveva solo un modo per fermarsi, un solo modo per farlo con onore per purificare se stesso e meritarsi l'amore che non aveva mai avuto, ma che alla fine ha trovato.
    E qui arriva la frase chiave.
    Rao ha deciso di affrontare l'unica persona che potesse batterlo, Ken, consapevole che sarebbe stato sconfitto.
    Infatti Ken afferma che Rao desiderava morire combattendo con lui, ma al tempo stesso è morto di sua mano (quando alza il pugno verso l'alto) perché ha ottenuto ciò che voleva.
    In altre parole, ha compreso la superiorità di Ken, ma dopo aver sofferto pene indicibili nei suoi ultimi giorni che gli hanno permesso di raggiungere il musotensei, ha compreso che in fin dei conti anche lui era capace di amare. Ha così restituito a Ken tutto ciò che gli aveva negato per così tanti anni, purificando se stesso e liberando Ken dalla sofferenza, elevandolo a uno stato superiore.
    Lo ha reso il vero successore che meritava già da tempo di essere, l'ha fatto maturare pienamente.

    Quindi, Rao non si è lasciato battere e le frasi parlano chiaro. Rao desiderava, mettiamola semplice semplice, morire con onore e dignità, ritrovando se stesso. Difatti, il suo gesto finale è come un "seppuku" di un samurai, si toglie la vita perché ha perso consapevolmente contro un uomo più forte di lui. Visto che la vera forza per un successore dell' Hokuto Shinken risiede nell'amore, non poteva fare altro che riconoscere la sua sconfitta, offrire il suo ultimo dono e il suo ultimo saluto a Ken e agli altri, e infine andarsene come un eroe. Tanto più che Ken non lo avrebbe mai ucciso, perché gli voleva troppo bene e mai avrebbe potuto dargli il colpo di grazia; questo è evidente.

    Rao ha trovato la redenzione e ha saputo riscattarsi da una vita fatta per la gran parte di tristezza, dolore e solitudine. E ha scelto di farlo con l'unica persona che potesse davvero capirlo, comprendere il suo amore ritrovato e riconoscere il suo vero valore, oltre al fatto che Ken era l'unico con cui poteva davvero confrontarsi.

    In definitiva, Rao non ha combattuto per vincere, perché sapeva di essere già sconfitto, ma ha voluto semplicemente farlo da grande uomo qual era, dimostrando onore e dignità e, dopo tutto, con l'intenzione di riscattarsi dalla sua vita facendo qualcosa che non aveva mai fatto: donare amore agli altri.

    Questo rende grande il personaggio, i suoi ultimi istanti, non la diatriba su chi sia il più forte. Il più forte è Ken e non c'è da discutere, perché è la personificazione dell'amore, al tempo stesso dio della morte, ed è questo che lo rende superiore a chiunque altro.
    Ken ha in sé tutto, è completo, ma viene sempre guidato da un amore che ha una valenza divina.
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    CITAZIONE (KenshiroKasumi @ 16/2/2015, 17:03) 
    CITAZIONE
    nome che è stato modificato in "Sumisu" nella versione tv. :miconscenta:

    Questa mi mancava.. grazie Musashi! ;)

    Caspita, pensavo fosse ormai risaputo. :huh: :Dentoni:
    Allora, ben lieto di aver chiarito un altro aspetto e svelato un piccolo particolare. :chuck:

    CITAZIONE (vota DC @ 16/2/2015, 17:17) 
    Ahaha interessante, gli hanno fatto l'anagramma.

    Sì, proprio così, hanno invertito il nome praticamente. :malol:
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    CITAZIONE (vota DC @ 15/2/2015, 15:18) 
    Ma anche nell'originale Smith viene chiamato dagli altri paesani COMPAGNO Smith?

    No, nella versione tv in lingua originale non sono comunisti :Dentoni: e viene chiamato "Sumisu jiisan", cioè "il vecchio Smith". Nel manga idem, solo che, come si sa ormai molto bene, il nome originale è "Misumi", nome che è stato modificato in "Sumisu" nella versione tv. :miconscenta:
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    CITAZIONE (Yujiro Hanma @ 11/2/2015, 20:54) 
    Scusate, ho fatto casino con il titolo. Squalo o Musashi, me lo correggete?

    No no, troppo bello questo titolo. Anzi il prossimo apriamo "la b", poi "la c" ecc. fino ad arrivare all'ultima discussione "la z". Parliamo di lettere dell'alfabeto...

    :Muttley: Oh, pebbacco... come so peffido! :Dentoni:



    :bakusho:
  14. .
    Vorrei anche sottolineare un aspetto che spesso non viene colto dalla gente che guarda o legge Ken, relativamente a questi discorsi sulla superiorità dell'uno o dell'altro.
    Il fumetto originale è stato concepito, nella sua sceneggiatura, da una persona matura, intelligente e ricca di sani principi: Buronson (scommetto che non lo sapevate, eh... :Dentoni: ).
    Il racconto va letto in quest'ottica, perché è stato scritto da una persona adulta e consapevole per un pubblico che potesse comprendere il suo messaggio, non di certo per dei ragazzini.
    Visto che lo spazio per trasmettere questo messaggio in un manga è molto limitato, anche in termini di tempo -gli episodi uscivano con una cadenza molto serrata e questo costringeva gli autori a lavorare in modo spesso massacrante-, ed è necessario sfruttarlo al meglio, probabilmente lo sceneggiatore col valido aiuto del disegnatore ha cercato di far comprendere al lettore ciò che avrebbe espresso in maniera molto più esaustiva e dettagliata se ne avesse avuto la possibilità.

    Perciò, si evince fin troppo bene, se lo si legge con attenzione, che c'è un discorso basato sulla "potenzialità"; questo, va da sé, non riguarda solo un probabile intervento del fato che ha "scelto" Kenshiro come successore dell'Hokuto Shinken (l'aspetto mistico è parte integrante dell'opera, non già per chissà quali ragioni religiose, ma solo perché la rende più affascinante e le dà una connotazione mitologica), ma soprattutto la sua o le sue capacità, intese anche come "arbitrarietà" -ossia, sapere di avere un talento innato da sviluppare e decidere di percorrere la via dell' "amore" per renderlo manifesto- nella consapevolezza di aver ricevuto un dono e una missione dal fato e che è suo compito portarla a compimento.

    Raou, al contrario, ha già esaurito le proprie potenzialità e non è un prescelto. Raou è un banco di prova per Ken, serve a far capire a Ken la differenza fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Il Raou che alla fine della serie conquista il Musotensei perché si rende conto che l'amore è l'unica cosa che muove il mondo, è la prova finale per Ken, poiché diventa quasi uno scontro con se stesso, oltre a fornire la dimostrazione che l'amore può albergare anche nelle menti più oscure.
    Del resto, paradossalmente, è stato proprio Ken, insieme a Giulia o grazie all'amore per Giulia, a insegnare al fratello il vero significato di questi sentimenti puri.
    Chiamatela pure redenzione, ma al di là di qualsiasi termine impegnativo, Raou diviene la pietra di paragone sin dal primo momento e colui che alla fine, purificato, purifica Ken da ogni bruttura e tragedia che ha vissuto.
    Un po' come se Ken si rendesse conto che la speranza esiste davvero, se il fratello che in realtà tanto amava riesce addirittura a ricambiare il suo amore, nonostante ciò sembrasse impossibile all'inizio della loro vicenda.
    Raou e Ken si somigliano, ma Ken ha il potere o la potenzialità, se preferite, di insegnare cos'è l'amore e la vita. In questo è superiore: non dimentica mai questi sentimenti, anche (anzi, soprattutto!) quando prende a calci in culo qualcuno.


    Quindi, si ha un duplice aspetto, che sembra a tratti contradditorio: se Ken è un prescelto, perché mai dovrebbe preoccuparsi della sua evoluzione?
    In fin dei conti è un po' il nostro "aiutati che Dio t'aiuta". Naturalmente, in termini di sceneggiatura, Ken è il protagonista e perciò non può morire. Ma, per quanto sia ovvio dal punto di vista del racconto, è certamente necessario giustificarlo per non rendere l'opera grossolana e scontata.
    Ken deve dimostrare di valere e ciò non esclude che possa essere anche sconfitto o ucciso, se la guardiamo in un quadro più ampio e più realistico: insomma, ti ho consegnato questo dono, ma ora te lo devi anche meritare.

    Ken è superiore sempre, perché è potenzialmente superiore a chiunque anche per ragioni "divine", ma in fin dei conti il racconto è bello proprio perché rappresenta il cammino di un uomo, seppur predestinato, costretto a vincere le sue paure, i suoi dubbi, la sua sofferenza, la sua rassegnazione per ritrovare la luce, la speranza e l'amore. Sentimenti che sono parte integrante di quelle sue immense potenzialità e che solo lui può decidere di sfruttare o meno, seguendo il cammino tracciatogli dal destino. Potrebbe anche non farlo, ma decide di farlo e di scoprire di cosa è capace, con l'aiuto naturalmente di tanti amici e rivali, i quali vedono in lui la quintessenza della "verità" e del significato vero della vita.

    Si tratta di un punto di vista un po' più profondo, condivisibile o meno, ma conoscendo Buronson (attraverso le sue interviste) non credo che il concetto si allontani molto dal suo originario modo di pensare e concepire questo racconto. Buronson aveva le sue simpatie o antipatie per l'uno o per l'altro personaggio, se vogliamo guardare l'aspetto più superficiale e più divertente, ma il messaggio è una cosa alla quale teneva particolarmente e in qualche modo è riuscito a trasmetterlo in una forma a volte claudicante ma certamente efficace.

    Edited by MusashiMiyamoto - 5/2/2015, 17:42
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    CITAZIONE (>>Nyarlathotep<< @ 4/2/2015, 19:47) 
    "LO SPAZIO E' STATO SGOMINATO MA ANCHE ADESSO MI RIMANGONO ANCORA TRE FANTI"!

    :bldsprt:
    :muchi:
    :bakusho: :Muttley:

    :Cribbio:
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