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Vi propongo un articolo scritto da Rosa Sorrentino su letterefilosofia.it
Fist of the North Star : trent’anni di Ken il guerriero
"Anno 1999: mentre molta gente fa provviste in vista della fine del mondo, Rete Quattro licenzia Alessandra Valeri Manera, storica paroliera delle reti Rti; chiude Game Boat (ultimo vero programma per bambini targato Mediaset) e al suo posto mandano in onda le repliche di Walker texas Ranger.
Nel 2002, infine, chiude i battenti l’ultimo programma-contenitore di Italia 1: Bim Bum Bam.
Con un salto temporale che arriva ai giorni nostri, costatiamo con orrore quanto siano deteriorate le “fasce protette”: per l’ennesima volta va in onda l’ennesima replica di Dragon ball, assieme ad icastiche parodie di Beautiful versione bimbominkia. Vien dunque spontaneo ripensare con amarezza a come – con il suo atteggiamento puritano – la televisione italiana abbia per decenni censurato quasi il 70% degli anime trasmessi, dopo di ché nel nuovo millennio ha inspiegabilmente iniziato a propinare telenovelas sudamericane molto spesso diseducative e volgari (in senso latino, e non latino). Se infatti i cosiddetti cartoni animati messi in onda negli anni ’80 e ’90 erano veicolo di cultura, spunto d’interesse, e -perché no – un invito alla lettura e allo sport (Mila e Shiro incrementò vertiginosamente le iscrizioni ai corsi di pallavolo), i programmi per ragazzi che oggi passano in tv sfiorano la demenzialità, educando solo alla mercificazione e alla massificazione.
Ritornando a noi: quando i palinsesti ufficiali si svuotano e l’attenzione delle reti principali si sposta altrove, il pubblico si accorge di un’altra fonte da cui stilla silenziosa la voce dell’animazione giapponese.
Infatti molti degli anime considerati storici sono stati trasmessi non da reti principali, ma da quelle che chiamiamo reti locali (ad esempio Rete Capri, Italia 7 Gold and so on). Banditi per un motivo o per un altro (troppo espliciti, troppo violenti) dalle fasce protette dei canali più conosciuti, anime come questi emergono lentamente e conquistano una grande fetta di pubblico, fino a divenire dei veri e propri fenomeni televisivi.
È questo il caso di Ken il guerriero, conosciuto anche come Hokuto no Ken (HNK) e Fist of the North Star: pubblicato e ripubblicato dalle più svariate case editrici, messo in onda soltanto da canali secondari (e per una breve parentesi, per di più fortemente censurata, su La7), è una delle serie cult del manga/anime giapponese in Italia. Chi non conosce l’uomo dalle sette stelle, il guerriero solitario dagli occhi tristi che -alla ricerca della sua amata Julia- combatte contro le ingiustizie e la depravazione umana, che a colpi di “wataaaaaaaaaaaaa” fa esplodere le cervella ai cattivi?"
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