HAIKU-L'ESSENZA DELLA POESIA GIAPPONESE

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    俳句


    HAIKU



    Introduzione



    CA261432



    Haiku. Un termine che richiama alla mente degli appassionati di letteratura l'idea di qualcosa d'intimo, essenziale, naturale; più semplicemente, qualcosa di "piccolo", la fotografia di un istante apparentemente insignificante.
    Queste sono le caratteristiche fondamentali di questa forma poetica, la più breve del mondo, scandita in tre versi di 5-7-5 sillabe, che affonda le sue radici nel passato antico della cultura giapponese.
    Difatti, originariamente, l'Haiku costituiva la prima strofa, chiamata Hokku, di un componimento più lungo e col tempo acquisì sempre maggiore importanza rendendosi indipendente.
    Nacque così l'Haiku, termine coniato nell'Ottocento da Masaoka Shiki (1867-1902), poeta particolarmente attivo proprio all'inizio dell'era Meiji (1868-1912).
    Fu il grande Bashō, l'indiscusso grande maestro di questa forma poetica, insieme a tanti altri poeti a infondere in pochi versi tutta la magia colta nell'istantanea di un attimo fugace; una proiezione, proprio perché concepita in un istante, senza tempo e senza soggetto sullo sfondo di una natura e un mondo circostanti appena accennati, o meglio, mai descritti compiutamente, ma solo suggeriti da termini appositi che indicano, spesso velatamente, la stagione, l'ambiente, gli stati d'animo e tutto ciò che è percepibile. Se si dovesse sintetizzare con un'espressione giapponese questa concezione del mondo, questa Weltanschauung unica nel suo genere, Fueki Ryūkō sarebbe quella adatta: "il cambiamento che continuamente avviene lungo il tragitto dell'impermanenza e dell'eternità".
    Un'interpretazione dell'espressione la quale, in altre parole, è una sorta di paradosso, così come alle volte dolcemente paradossale e magica è questa poesia.
    Il cambiamento è l'istante stesso colto dal poeta, quella sua sensazione immediata nell'eternità che la poesia cattura e incide per sempre con le parole in versi squisiti; sensazione o emozione, che subito dopo potrà cambiare, come cambia improvvisamente il tempo passando dal sole alla pioggia, quando il tempo passerà e tutto diverrà ricordo.
    Il gioco eterno della vita. La nostra vita cambia continuamente nell'eternità del tempo e tutti noi afferriamo, percepiamo, assorbiamo questa miriade d'istanti che costituiscono le nostre esistenze.
    Ognuno di questi istanti è un Haiku e forse, in ognuna delle poesie che scorreranno davanti ai vostri occhi, potrete cogliere qualche soffio dell'eternità tratteggiata nei vostri ricordi o nelle vostre esperienze più intime, passate, presenti o future.

    Struttura della sezione



    Ammetto di aver scritto con molta passione quest'introduzione, perché amo la poesia e in particolare queste istantanee in cui riesco a leggere molto della mia vita, come accadrebbe a chiunque altro volesse anche solo avvicinarsi a questa lettura con un minimo d'attenzione. Lo scopo di questa sezione è di presentare le poesie nude e crude, in lingua originale, trascritte con le nostre lettere e, infine, la traduzione, riportando solo il nome dell'autore per ogni serie di componimenti. Nessun commento o spiegazione, perché questo non è uno spazio sullo studio della letteratura, ma solo un angolo di riflessione che possa suscitare in chi legge qualcosa: un'emozione, un ricordo, una nostalgia, un momento di felicità.
    Qualunque cosa.
    Ho piacere a condividere con voi questa mia profonda passione e spero che riusciate ad amare l'Haiku, e in realtà tutta la poesia di qualsiasi paese sia, come "riesco" ad amarla io; amore che cerco di trasmettere con questo mio umile contributo.

    La sezione è organizzata in modo cronologico, per quanto possibile, partendo dai primi poeti, fino a completare quest'antologia con gli ultimi storici esponenti di questo stile.
    Aggiungerò le poesie di volta in volta e comincerò con un nuovo poeta solo dopo aver completato il precedente.
    Ogni poeta con le sue poesie avrà la sua pagina personale e ad ogni pagina corrisponderà, quindi, un autore diverso.

    Di seguito ho fornito un piccolo specchietto per leggere correttamente le poesie in lingua originale, mostrando come vanno pronunciate quelle lettere che potrebbero creare problemi e ambiguità a chi non è versato nella cultura giapponese e nella sua lingua.

    PRONUNCE:
    ch: come l'italiano "c" nella parola cielo.
    g: come l'italiano "g" nella parola gatto.
    h: sempre aspirata come nell'inglese hot.
    j: più o meno come l'italiano "g" nella parola pagina.
    s: "s" sorda come nella parola sasso.
    sh: come l'italiano "sc" nella parola scelta.
    u: nelle sillabe su, tsu è quasi muta e generalmente poco pronunciata.
    w: pronunciata come una "u" molto rapida.
    y: come nella parola ieri.
    z: dolce come nella parola zona.


    Nota: Questa discussione è chiusa. Qualsiasi domanda in merito all'argomento andrà posta in una discussione a parte.

    Edited by MusashiMiyamoto - 25/8/2014, 15:22
     
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    伊藤信徳

    Itō Shintoku (1633-1698)



    (1)
    Giapponese:
    雨の日や
    門提げてゆく
    杜若

    Traslitterazione:
    Ame no hi ya
    Kado sagete-yuku
    Kakitsubata


    Traduzione:
    Giornata di pioggia...
    Attraversa il mio cancello
    un mazzo d'iris.

    (2)
    Giapponese:
    明月や
    今宵生まるる
    子もあらん

    Traslitterazione:
    Meigetsu ya
    Koyoi umaruru
    Ko mo aran


    Traduzione:
    Plenilunio d'autunno...
    Illuminerà anche i bambini
    che questa notte nasceranno.


    Edited by MusashiMiyamoto - 16/9/2009, 16:30
     
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    池西言水

    Ikenishi Gonsui (1650-1722)



    (1)
    Giapponese:
    卯の花も
    白し夜中の
    天の川

    Traslitterazione:
    U no hana mo
    Shiroshi yonaka no
    Ama-no-gawa


    Traduzione:
    Anche i fiori di deutzia
    sono bianchi. E nel mezzo della notte
    la Via Lattea.

    Nota: Il fiore di "u" è la deutzia crenata, un fiore di color bianco candido e usato a scopo ornamentale per la sua bellezza. Negli Haiku indica la stagione estiva.

    (2)
    Giapponese:
    鯉はねて
    水静か也
    郭公

    Traslitterazione:
    Uo hanete
    Mizu shizuka-nari
    Hototogisu


    Traduzione:
    Il guizzo di una carpa...
    Sull'acqua torna il silenzio,
    un cuculo...

    Nota: Hototogisu è genericamente il "cuculo" e più precisamente il "cuculo minore". Negli Haiku può indicare sia l'estate, sia l'autunno.

    (3)
    Giapponese:
    あさましや
    蟲鳴く中に
    尼ひとり

    Traslitterazione:
    Asamashi ya
    Mushi naku naka ni
    Ama hitori


    Traduzione:
    Che pena...
    Tra le voci degli insetti
    una monaca sola...

    (4)
    Giapponese:
    木枯らしの
    果てはありけり
    海の音

    Traslitterazione:
    Kogarashi no
    Hate wa arikeri
    Umi no oto


    Traduzione:
    Il vento d'inverno
    avrà una sua fine:
    il mùgghio del mare.

    Nota: "Mùgghio" indica, in particolare, l'ululato, il fragore di un mare in tempesta e dei flutti che s'infrangono.
    Qui, la "fine" è il punto d'arrivo del freddo vento invernale. Il momento finale in cui si disperderà.




    Edited by MusashiMiyamoto - 4/5/2020, 18:26
     
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    小西来山

    Konishi Raizan (1654-1716)



    (1)
    Giapponese:
    白魚や
    さながらうごく
    水の色

    Traslitterazione:
    Shirauo ya
    Sanagara ugoku
    Mizu no iro


    Traduzione:
    Bianchetti...
    Eccoli muoversi
    nel colore dell'acqua.

    Nota: Bianchetti o Gianchetti è un vocabolo usato in italiano, impropriamente, per indicare questa particolare specie che vive nelle acque dell'oceano Pacifico nord-occidentale in prossimità delle coste del Giappone, della Corea, della Russia e della Siberia orientale. Il nome scientifico è Salangichthys microdon e in giapponese viene comunemente chiamato Shirauo, come nella poesia. E' un pesce sia di mare, sia d'acqua dolce, visto che si può trovare nei fiumi e nei loro estuari.
    Negli Haiku indica la stagione primaverile.


    (2)
    Giapponese:
    青し青し
    若菜は青し
    雪の原

    Traslitterazione:
    Aoshi aoshi
    Wakana wa aoshi
    Yuki no hara


    Traduzione:
    Verdissimo è il verde
    dell'erbe nuove
    nei campi di neve...

    Nota: Wakana sono l'erbe tenere, appena nate. Negli Haiku indicano l'inizio della primavera e l'inizio di un nuovo anno, che si faceva coincidere proprio con l'arrivo di questa stagione.

    (3)
    Giapponese:
    見返れば
    寒し日暮れの
    山桜

    Traslitterazione:
    Mikaereba
    Samushi higure no
    Yama-zakura


    Traduzione:
    Guardando indietro,
    freddi nel crepuscolo
    i ciliegi di montagna.

    Nota: Yama-zakura, il ciliegio di montagna (nome scientifico Prunus serrulata), negli Haiku indica la stagione primaverile.

    (4)
    Giapponese:
    春雨や
    火燵の外へ
    足を出し

    Traslitterazione:
    Harusame ya
    Kotatsu no soto e
    Ashi o dashi


    Traduzione:
    Pioggia di primavera...
    Tiro fuori le gambe
    dal kotatsu.

    Nota: Il kotatsu è un tavolino molto basso sotto al quale vi è un braciere o, al giorno d'oggi più comunemente, una stufetta elettrica. Viene ancora usato durante l'inverno per riscaldarsi. Il tavolo è ricoperto da una trapunta molto ampia, spesso piuttosto pesante, sotto la quale s'infilano le gambe.

    (5)
    Giapponese:
    春雨や
    降るとも知らず
    牛の目に

    Traslitterazione:
    Harusame ya
    Furu to mo shirazu
    Ushi no me ni


    Traduzione:
    Pioggia di primavera...
    Riflessa negli occhi dei bovini
    che neanche la vedono cadere.

    (6)
    Giapponese:
    早乙女や
    汚れぬものは
    歌ばかり

    Traslitterazione:
    Saotome ya
    Yogorenu mono wa
    Uta bakari


    Traduzione:
    Piantatrici di riso...
    Solo il loro canto
    non è infangato.

    Nota: Saotome, la piantatrice di riso, indica negli Haiku la stagione estiva.

    (7)
    Giapponese:
    冷や汁に
    うつるや背戸の
    竹林

    Traslitterazione:
    Hiyajiru ni
    Utsuru ya sedo no
    Takebayashi


    Traduzione:
    Nel brodo freddo,
    dalla porta di dietro il riflesso
    della macchia di bambù.

    Nota: Hiyajiru, un brodo freddo o che viene servito freddo, indica negli Haiku la stagione estiva.

    (8)
    Giapponese:
    我が寝たを
    首あげて見る
    寒さ哉

    Traslitterazione:
    Wa ga neta o
    Kubi agete miru
    Samusa kana


    Traduzione:
    Alzo il capo e vedo
    me coricato.
    Che freddo...

    Nota: In questo Haiku, il poeta si è appena svegliato. E' una mattina piuttosto rigida e sente il freddo anche guardando il suo viso riflesso nell'acqua del catino, mentre si lava. La stagione a cui si riferisce questa poesia è l'autunno e in particolare la mattina presto, quando fa ancora freddo.



    Edited by MusashiMiyamoto - 22/11/2019, 23:04
     
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    上嶋鬼貫

    Uejima Onitsura (1661-1738)



    (1)
    Giapponese:
    春の日や
    庭に雀の
    砂あびて

    Traslitterazione:
    Haru no hi ya
    Niwa ni suzume no
    Suna abite


    Traduzione:
    Giorno di primavera:
    nel giardino il passero
    prende un bagno di sabbia.

    (2)
    Giapponese:
    風が吹く
    梅の莟は
    しっかりと

    Traslitterazione:
    Kaze ga fuku
    Ume no tsubomi wa
    Shikkari to


    Traduzione:
    Soffia il vento...
    Si stringono forte
    i boccioli di pruno.

    Nota: Ume è il corrispettivo di pruno. In questo caso i boccioli di pruno. I fiori hanno una fragranza molto intensa e il loro colore può assumere tonalità che vanno dal bianco al rosa tenue, fino al cremisi. Esistono circa 300 diverse specie di questa pianta, da sempre considerata simbolo di buon augurio. Negli Haiku indicano l'inizio della primavera.

    (3)
    Giapponese:
    花散りて
    また静なり
    園城寺

    Traslitterazione:
    Hana chirite
    Mata shizuka-nari
    Onjōji


    Traduzione:
    Caduti i fiori di ciliegio
    di nuovo il silenzio
    su Onjōji.

    Nota: Onjōji è una denominazione molto comune per il Mii-dera, un famoso tempio buddista situato nei pressi di Kyōto, alle pendici del monte Hiei.

    (4)
    Giapponese:
    庭前に
    白く咲きたる
    椿哉

    Traslitterazione:
    Teizen ni
    Shiroku sakitaru
    Tsubaki kana


    Traduzione:
    Nel giardino davanti
    candidamente sboccia
    la camelia...

    Nota: Negli Haiku i fiori di camelia indicano la primavera; i suoi frutti l'autunno.

    (5)
    Giapponese:
    夕暮は
    鮎の腹見る
    川瀬哉

    Traslitterazione:
    Yūgure wa
    Ayu no hara miru
    Kawase kana


    Traduzione:
    Nella sera
    si scorge il ventre luccicante delle trote
    nell'acqua bassa.

    Nota: Ayu è un tipo di trota. Negli Haiku indica l'estate.

    (6)
    Giapponese:
    此秋は
    膝に子のない
    月見哉

    Traslitterazione:
    Kono aki wa
    Hiza ni ko no nai
    Tsukimi kana


    Traduzione:
    Quest'autunno
    guarderò la luna
    senza mio figlio sulle ginocchia...

    (7)
    Giapponese:
    あたたかに
    冬の陽の
    寒き哉

    Traslitterazione:
    Atataka ni
    Fuyu no hinata no
    Samuki kana


    Traduzione:
    Un giorno mite,
    ma ancora del freddo
    nel sole d'inverno.

    (8)
    Giapponese:
    大旦
    むかし吹にし
    松の風

    Traslitterazione:
    Oo-ashita
    Mukashi fukinishi
    Matsu no kaze


    Traduzione:
    Nel grande mattino
    venti antichi soffiavano
    fra i pini.

    Nota: In questo Haiku, Oo-ashita, "grande mattino", indica il primo mattino dell'anno, significato suggerito anche dagli ideogrammi usati per scrivere questa parola.



    Edited by MusashiMiyamoto - 27/9/2012, 18:28
     
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    松尾芭蕉

    Matsuo Bashō (1644-1694)



    (1)
    Giapponese:
    雪間より
    薄紫の
    芽独活哉

    Traslitterazione:
    Yukima yori
    Usu-murasaki no
    Meudo kana


    Traduzione:
    Si scioglie la neve:
    viola pallido sboccia
    un'aralia.

    Nota: Yukima letteralmente sta per "spazio o spiraglio nella neve". Nella traduzione ho preferito "si scioglie la neve" perché è proprio questa l'immagine che vuole trasmettere il vocabolo. Quando smette di nevicare, il sole primaverile comincia a sciogliere la neve in più punti e si può vedere il terreno che prima era ricoperto. Quindi l'aralia è sbocciata in seguito allo scioglimento della neve in uno di questi punti. Negli Haiku il vocabolo indica naturalmente l'inizio della primavera.
    Udo è l'aralia, una pianta perenne comprendente circa una quarantina di specie. Possono essere erbe, arbusti o piccoli alberi. L'aralia di cui si parla in questa poesia, udo, è conosciuta col nome scientifico di Aralia cordata. Indica comunemente la primavera, mentre i suoi fiori fanno riferimento alla stagione estiva.


    (2)
    Giapponese:
    春なれや
    名もなき山の
    薄霞

    Traslitterazione:
    Haru nare ya
    Na mo naki yama no
    Usugasumi


    Traduzione:
    Ah... E' primavera...
    Una collina senza nome
    avvolta da una tenue foschia.

    Nota: Usugasumi negli Haiku indica l'inizio della primavera. Qui si parla genericamente di monte, ma è preferibile il termine "collina" in italiano. Ed è probabilmente una collina quella che il poeta sta osservando, affascinato dal velo di foschia che la ricopre e che le dona importanza, nonostante sia una collina senza nome.

    (3)
    Giapponese:
    鐘消えて
    花の香は撞く
    夕べかな

    Traslitterazione:
    Kane kiete
    Hana no ka wa tsuku
    Yūbe kana


    Traduzione:
    E' sera...
    Scema il suono delle campane,
    mentre dei fiori la fragranza come rintocchi si leva.

    Nota: Questa è una poesia molto particolare, vibrante e originale nella forma. Merita, perciò, una breve analisi. La traduzione cerca di rendere al meglio il meccanismo sintattico della poesia in lingua giapponese, molto simile a un anacoluto. Difatti, il poeta parla di "campane che si spengono" e di "rintocco del profumo dei fiori", ovvero di fiori la cui fragranza si leva come rintocchi di quella campana dal suono che va scemando. In altre parole, Bashō ha stravolto la realtà, invertendo le immagini considerate usuali da tutti. Nel proporre una versione sintatticamente logica, il profumo dei fiori dovrebbe scemare e si dovrebbe udire il rintocco delle campane che va spegnendosi lentamente col calar della sera in questo tempio. Ma così facendo anche il senso sarebbe differente e non è l'immagine che si vuol mostrare. Infatti, il poeta ha usato l'artificio dell'inversione per dare una diversa immagine della realtà, e noi la percepiamo coerente ed efficace, stravolgendo la sintassi e creando una sorta di anacoluto di indubbia bellezza e intensità. E ha trasmesso, al tempo stesso, quello che lui stesso ha provato. Una poesia geniale nella sua stranezza.

    (4)
    Giapponese:
    花に遊ぶ
    虻な喰ひそ
    友雀

    Traslitterazione:
    Hana ni asobu
    Abu na kurai so
    Tomo-suzume


    Traduzione:
    Amico passero...
    Risparmia il tafano
    che vola di fiore in fiore.

    Nota: Abu è semplicemente un tafano e indica la stagione primaverile.

    (5)
    Giapponese:
    雀子と
    声鳴きかはす
    鼠の巣

    Traslitterazione:
    Suzumego to
    Koe nakikawasu
    Nezumi no su


    Traduzione:
    Chiacchiericcio
    tra i nidi dei passeri
    e dei topolini

    Nota: E' una poesia molto tenera. Passerotti appena nati e topolini si trovano nei rispettivi nidi, molto vicini, sotto la gronda e sembrano quasi chiacchierare fra loro. A volte questi versi risuonano come un coro. In giapponese l'onomatopea per indicare genericamente il verso di topi e uccellini è la stessa: "chū-chū". Ecco perché sembra quasi che stiano chiacchierando o esprimendo qualcosa in coro.

    (6)
    Giapponese:
    草臥て
    宿かる比や
    藤の花

    Traslitterazione:
    Kutabirete
    Yado karu koro ya
    Fuji no hana


    Traduzione:
    Stanco,
    cerco alloggio in un locanda...
    ...fiori di glicine.

    Nota: Il glicine fa riferimento alla primavera, ma questa poesia è stata scritta poco prima che iniziasse l'estate. Inoltre, questo fiore simboleggia il calore dell'ospitalità e l'amore, l'essere inebriati d'amore.


    Continua

    Edited by MusashiMiyamoto - 6/2/2017, 14:44
     
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