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alessandroxyzq+1
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insieme a quest'uomo, a mio parere, se ne va via un pezzo della storia del Giappone, non solo dell'animazione giapponese.
L'animazione prodotta a quei tempi rappresentava davvero i sogni, le aspettative, i sentimenti, l'intero mondo dell'interiorità giapponese: i sogni infantili delle bambine-maghette, l'amore adolescenziale di Kyosuke in kimagure orange road, le vicende di giovani uomini e donne in maison Ikkoku, il sogno della rivoluzione tecnologica rappresentato dai robottoni (e la lotta contro il male che veniva messa in scena), la ricerca del senso più profondo dell'umanità in ken il guerriero (in un mondo che sembra aver perso ogni senso d'umanità) e in tiger man (la vicenda di un uomo segnato dalle sofferenze di un ambiente del tutto disumano, quello della tana delle tigri).
A costo di apparire come un "elogiatore del tempo che fu", dico senza mezzi termini che nulla dell'animazione moderna contiene questi spunti di riflessione. si va semplicemente dagli anime moe/ecchi senza trama (oremo, lo stesso k-on che ho nella firma, ecc.) agli anime d'azione che scimmiottano l'eternamente aproblematico cinema americano (death note o altri).
unica eccezione, a mio parere, haruhi suzumiya, vero fiore nel deserto.
sono contento di aver vissuto almeno la coda e l'atmosfera di quel periodo, che non era ancora del tutto tramontata quando ero ancora un ragazzino. ma anche chi è più giovane può recuperare il senso di quell'epoca, visto che per fortuna questo tesoro espressivo non è andato perduto.
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Morto Shigeru Okada, il primo presidente della Toei |
