TOKI IL SANTO D’ARGENTO Vol.5 – Recensione

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  1. Darkwil
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    L'ho letto un paio di giorni fa e mi è piaciuto molto.
    Una cosa semplice ed intelligente che ha fatto la Nagate è stato dare una logica motivazione al perchè Toki sia rimasto fuori dal bunker atomico.
    Nel manga originale la terza persona rimaneva fuori perché non ci stava: francamente non si capiva il perché, dato che da quello che si vedeva mentre Ken si accascava contro la porta, una persona o anche di più ci sarebbero state. Nell'anime la porta non si chiudeva, pertanto Toki restava fuori per chiuderla, cosa che mi lasciava ugualmente scettico, dopo aver visto Ken sollevare rocce enormi e piegare travi d'acciaio.
    Idea: non è un magazzino ma un mega ascensore e si supererebbe il limite di carico. Semplice ma geniale!
    Da questo punto della storia la figura del personaggio di Luca diventa piuttosto inutile, mi sarebbe piaciuto che avesse un ruolo più importante nel ritrovamento del fratello da parte di Ken.
    Per il resto, come ha raccontato già giustamente Squalo nella recensione, da questo volume la storia riassume eventi praticamente già noti, pertanto diventa un pochino ripetitivo per chi conosce già la storia.
    A questo punto mi sarebbe piaciuto venissero inseriti nella storia anche i personaggi di Reina e Souga, ma pazienza. E' stato tutto sommato fatto un buon lavoro con Juza e Ryuga, forse si rischiava di rovinare tutto.
    E' apprezzabile lo sforzo nell'aggiungere ulteriori dettagli nel rapporto di rivalità e responsabilità che lega Toki a Raoh: viene aggiunto il dialogo dove Toki comunica a Raoh che dovrà sigillargli le tecniche se lascera il tempio, ma è poca roba.
    Sono tanta roba invece i disegni della Nagate. Molto bella la sua versione di Ken e soprattutto di Rei, mi trovate molto d'accordo sul fatto che faccia apprezzare ancora meno Rei Gaiden.
    Per quello che riguarda i dialoghi, c'è qualche punto dove non sono strutturati al meglio: frasi come Rei che dice "se vi lasciassi in vita continuereste a commettere malefatte", oppure il punto in cui si racconta del sacrificio di Rei c'è un passo reso così: "Rei sventò il di lei destino funesto". Forse quella parte voleva essere tradotta rendendola come una specie di poesia, ma hanno usato un'espressione particolare solo per quella frase.
    Mi è piaciuto molto lo sforzo di differenziare il linguaggio Rin "Te no di certo",oppure Luca che dice "Dov'è che mi trovo"o Bat che dice "'sto qua non ci ascolta": li hanno fatti parlare proprio come dei bambini. Forse si sono ricordati di qualcuno che diceva che, in un'altra opera, Bart parlava come un notaio...
    Per il resto Rei e Mamiya parlano tra loro come due colleghi di ufficio...
    Si continua a leggere "Re Guerriero", scelta che non mi è piaciuta troppo, ma almeno è stata mantenuta la stessa linea.
     
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6 replies since 1/10/2014, 12:43   114 views
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