199X Generazione Hokuto

Votes taken by Squalo Densetsu

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    CITAZIONE (Don Zauker @ 19/4/2017, 15:06) 
    Ricordo quando capitai sul tuo/vostro sito ed ebbi modo di leggere proprio di questo confronto Raoh/Roy.
    In effetti, mi diedi subito dello stupido, anche il monologo finale lo ricordava sia per epicità che per quella vena malinconica che ne pervadeva lo spirito.

    Che dire, i miei più sinceri complimenti.

    Grazie :B):
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    Chi segue 199X da tempo dovrebbe esserne già al corrente, visto che ne ho parlato in un articolo - 10 cose che non sapevate su Ken il guerriero - che risale al 2015 e che ha avuto anche una larga diffusione, tanto da finire anche su Animeclick. Ma se c'era qualcuno che ancora nutriva dei dubbi in proposito, ora abbiamo niente di meno che la conferma ufficiale di Tetsuo Hara!


    Sì perché in un post sul suo sito personale, il maestro parla dell'argomento rivelandoci anche qualche dettaglio in più circa quella che è stata poi l'evoluzione del personaggio:







    L’immagine che avevo di Raoh, fratello maggiore che diventa il più grande nemico, all’inizio era semplicemente quella di un uomo enorme! E da li che ha cominciato piano piano a prendere forma. Inizialmente, a differenza di altri personaggi, c’è stato un periodo in cui, indossando l’elmo, il volto poteva essere anche solo accennato.
    C’è voluto del tempo prima che arrivassi a strutturare il suo vero volto. Io, che amo accentuare la forza dello sguardo, guardavo al Rutger Hauer di "Blade Runner". Era Roy Batty, il fortissimo leader dei replicanti che riesce a mettere alle strette Harrison Ford, che aveva il ruolo del protagonista, Rick Deckard. Credo che lo sguardo intenso di Raoh derivi da quella sua figura.



    Dopo di che ero indeciso su come disegnarlo e che aria dargli. Mi ricordo bene che la prima volta che Raoh si tolse l’elmo mostrando il viso, ricevetti una lettera da un lettore, un bambino delle elementari. C’era scritto “Cos’è quel taglio corto?! E' brutto!”...... E poi “Assurdo” , “Per essere l'antagonista di Kenshiro, dovrebbe essere il più forte!!” , ricordo che ero agitato (ride).


    Da allora ho lavorato duro, cambiando a poco a poco il disegno per dargli un aspetto migliore. Per dire, era solo una lettera di un fan, ma ciò che vi era scritto mi aveva comunque colpito al cuore. Perché anche io da bambino, quando leggevo i miei manga preferiti, guardavo anche ai più piccoli dettagli. Avevo capito che proprio perché il mio manga piaceva, proprio perché c’erano delle aspettative verso di esso che nella lettera c’erano scritte quelle lamentele. Pensai che avrei dato tutto me stesso per essere all’altezza di tali aspettative. Come risultato credo che, pur essendo l’arcinemico del protagonista, sia diventato uno dei personaggi più amati. E di questo ve ne sono molto grato.


    (Tetsuo Hara)





    Queste parole del maestro Hara arrivano in tempo per ricordare che il prossimo 18 aprile sarà il 10° anniversario dal famoso "funerale di Raoh", che si tenne nel 2007 e fece parlare il mondo intero meritandosi un articolo sul Times.


    Un sentito ringraziamento a Carmine Napolitano per la segnalazione e la traduzione.
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    CITAZIONE (Kyosuke Masaki 82 @ 10/4/2017, 14:31) 
    Grande ritorno!

    Sì, il parallelismo col manga ci sta tutto (ed è estremamente significativo), anche perché in effetti di perle vere e proprie questo episodio non le regala.

    Ma rimedieremo presto XD

    Ma in effetti il problema dell'episodio è che fa cagare di suo indipendentemente dal contributo nostrano al doppiaggio :lol:
    Avesse avuto almeno un comparto tecnico buono, pure pure, ma con Ken che c'ha due zerbini al posto delle sopracciglia e delle trovate "artistiche " assurde (la scena in cui sta per colpire i punk giunti al villaggio, guardate bene la spallina destra dove va a finire mentre Ken si muove :D ) davvero sembra che ce l'abbiano messa tutta per confezionare l'episodio più brutto di sempre.
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    Ed eccoci di nuovo qui, dopo alcuni mesi, ad analizzare insieme le prodezze del doppiaggio italiano storico di Ken il guerriero. Stavolta prometto che non dirò nulla sul fatto di accelerare la frequenza dei post perché poi, ogni volta che lo dico, succede sempre il contrario, quindi è meglio che sto zitto 😅. Buona lettura ;)





    EPISODIO 11
    "I GUERRIERI
    "


    悪党ども!! 地獄のブルースを聞け!!
    (Furfanti!! Ascolterete il Blues dell'inferno!!)



    Dati tecnici

    • Prima TV (J): 20 dicembre 1984

    • Supervisione artistica: Kiyotaka Kantake

    • Sceneggiatura: Hiroshi Toda

    • Sakkan: Shizuo Kawai

    • Fondali: Senri Sagawa

    Sinossi

    Una richiesta d'aiuto porta Kenshiro a prestare soccorso agli abitanti del villaggio da cui proviene Bart. Ancora una volta le vite degli innocenti sono messe a repentaglio a causa dell'acqua e della crudeltà di chi ne brama il possesso, esseri che però non sanno di aver già firmato la propria condanna a morte...





    Cominciamo subito con una doverosa premessa: in questo episodio non c'è in realtà nulla di davvero così eclatante da segnalare. Gli errori trovati sono quelli classici tipo "sette cicatrici" identificate come "sette stelle" e "KING" reso semplicemente come "Re". Di queste cose ne ho parlato nelle precedenti analisi e quindi eviterò di ripetermi. Per il resto non c'è nulla, del doppiaggio di questa puntata, che pregiudichi in qualche modo la comprensione degli eventi. Questo non significa comunque che manchino le cose da segnalare o le curiosità. Partiamo ad esempio dal titolo italiano: "I guerrieri". In effetti, per una volta, il titolo scelto nell'edizione nostrana è più adeguato di quello originale. Innanzitutto perché, a differenza del manga, nell'anime alla banda di Jackal è stato dato appunto il nome di "Warriors" (ウォリアーズ) e, in secondo luogo, perché ci permette di cogliere meglio l'omaggio alla pellicola di Walter Hill "The Warriors" (da noi "I guerrieri della notte") del 1979.



    Un film che, specialmente in Giappone, non poteva certo passare inosservato, visto che andava ad incastrarsi, manco a farlo apposta, nell'allora crescente fenomeno degli Yankī e dei Bōsōzoku, ovvero quella sottocultura di delinquenza giovanile (avente le sue radici nel Giappone post-bellico) che fu poi resa popolare nel corso di tutti gli anni '80 e '90 attraverso manga, anime e videogiochi, compreso appunto Hokuto No Ken.


    Tornando all'episodio vero e proprio, tutto inizia con questo bimbo con le pezze al culo...




    ... che starebbe già per spatasciarsi al suolo dopo un salto nel vuoto...



    ... se non fosse per il provvidenziale intervento di ...


    BEPPE BERGOMI !!



    Il successore della Divina Scuola dell'Inter afferra infatti per un pelo il piccolo vagabondo dalle tendenze suicide e gli offre pure da bere. Poi però, con nonchalance e senza proferire parola, alza i tacchi e se ne va, mollandolo di nuovo sul ciglio di un'autostrada postatomica. E mentre questa nobile figura si allontana in silenzio con la sua camminata figa, il piccolo si chiede:



    "Chi sarà?"



    Che, alla fine, andrebbe pure bene, ma che nell'originale sottolinea l'aspetto messianico delle vicende di Ken con un "che sia Dio?".


    Poco dopo ritroviamo il protagonista seduto al tavolo di un bar assieme a Bart e Lin. Tra gli avventori del locale ci sono però due bestioni che riconoscono in Kenshiro l'uomo sulla cui testa è stata messa una taglia da KING.




    Inutile dire che Kenshiro è sempre molto diplomatico in questi casi...


    Comunque, prima che le cose si mettano troppo male, interviene "il capo dei Guerrieri" (come recita il doppiaggio italiano, mentre in originale è "il grande Jackal").



    Il tipo, che è talmente un duro da tenere gli occhi aperti nonostante ci sia dentro il sapone, richiama subito all'ordine i suoi due scagnozzi e, dopo avergli rifilato una paternale sul non mettersi mai contro chi è più forte di loro, rimescola ad entrambi i connotati come se i loro volti fossero due palline di pongo.


    Nel mentre, il piccolo vagabondo che Ken aveva eroicamente lasciato a morire nel mezzo del nulla entra nel bar e viene riconosciuto da Bart, che gli si avvicina preoccupato. Taki, questo il nome del bambino, si è infatti allontanato dal villaggio in cui un tempo risiedeva lo stesso Bart per poter trovare uomini capaci di perforare un durissimo strato di roccia sotto il quale si cela una sorgente d'acqua.



    Kenshiro, fallito il tentativo di abbandono in autostrada, comincia a soppesare mentalmente diverse alternative per evitare di accollarsi un terzo marmocchio. E l'opportunità si presenta subito, appena Bart si rende conto che gli occhi del piccolo Taki sono stati danneggiati da una prolungata esposizione al sole del deserto. Ken, infatti, piglia la palla al balzo e gli tocca dei punti di pressione. Che tanto, oh, se per sbaglio invece di curargli la vista lo fai esplodere mica qualcuno sospetterà che l'hai fatto apposta, no?




    Ma Kenshiro lo conosciamo, in fondo in fondo è un bonaccione...

    "Ho solo trasmesso una giusta pressione al tuo nervo ottico. Adesso dovresti vederci di nuovo come prima"



    Solo che l'adattamento italiano s'è perso per strada il nome del punto segreto, che è Jōkai (浄界).


    Comunque ormai Kenshiro s'è pigliato l'accollo e non gli resta altro da fare che riaccompagnare Taki al suo villaggio ed eventualmente dare una mano a risolvere la faccenda. Ma Jackal, dal canto suo, ha ascoltato tutta la conversazione e non vede l'ora di mettere le mani sulla sorgente, tanto che raduna all'istante tutta la banda...



    "E' arrivato il momento di divertirci un po' miei guerrieri"



    Ma in realtà la frase sarebbe: "Abbiamo trovato la nostra acqua, Warriors!"


    Poco dopo, Kenshiro e i suoi piccoli scassapalle amici raggiungono l'insediamento e ci trovano una dolce vecchina che per poco non li accoppa tutti a fucilate: Zia Toyo.



    Superata l'iniziale diffidenza, la nonna di American Sniper accoglie il gruppo e, dopo aver parlato del più e del meno, tutti vanno a dormire in attesa che sia di nuovo giorno. Anche Kenshiro sarebbe ben felice di farsi una meritata pennica, se non fosse che, nel cuore della notte, gli tocca alzarsi per andare a salvare il culo a quei due scemi di Bart e Taki, che hanno avuto la brillante idea di infiltrarsi in territorio ostile per prendere acqua da un pozzo ben sorvegliato...




    Curiosità - La vera sorte di Taki


    Come è risaputo, il manga originale è ben più crudo dell'anime nel rappresentare la violenza, specie quando essa è rivolta verso i minori. Nel caso specifico, il povero Taki, nel suo sconsiderato ma coraggioso tentativo di recuperare un po' d'acqua, in realtà ci lasciava le penne.



    Questo perché mentre Hara e Buronson hanno scelto, attraverso certe immagini, di simboleggiare un mondo talmente spietato da non risparmiare neanche i bambini, chiaramente con l'anime ci si è andati molto più cauti, perché già c'erano associazioni di genitori che protestavano per la versione cartacea, figurarsi se Toei si sarebbe mai arrischiata a riproporre le stesse cose solo per trovarsi poi costretta a cancellare una produzione che gli garantiva tanti introiti.



    Avendo constatato di persona il pericolo ed il disagio a cui Taki e gli altri bambini sono sottoposti per la mancanza di una propria fonte d'acqua, Kenshiro decide finalmente di darsi una mossa e, dopo aver fatto un po' di cinema a colpi di luci e suoni, spacca lo strato di roccia con solo pugno. Ma, come avevamo detto, Jackal non vede l'ora di poter mettere le mani sull'acqua ed è rimasto a distanza di sicurezza per poter seguire gli eventi ed attaccare al momento giusto e, ad alcuni subalterni impazienti di attaccare dice:



    "Non dimenticate che da solo ha annientato completamente l'Armata di Dio. Questo non è il momento di subire la stessa sorte. La cosa più importante è mettere le mani su quell'acqua"



    Frase che, come senso, non fa una piega, ma che in originale contiene una simpatica metafora : "Quello lì ha sconfitto da solo la God Army e Dragon. Perché correre rischi tentando di abbattere un elefante quando ciò che davvero conta è solo mangiarne la carne?". Insomma, qualcosa che dice tutto sullo stile di vita di un personaggio che ha scelto come nome di battaglia quello di un animale che si nutre di carogne.


    Tuttavia gli sgherri non sembrano convinti e, anzi, credono non solo di potersi appropriare del pozzo, ma anche di sistemare una volta per tutte l'uomo dalle sette stelle e poter intascare la taglia che pende sulla sua testa. E in effetti ci provano, solo che Kenshiro li riporta subito con i piedi per terra...



    "COLPO DELL'ANNULLAMENTO TOTALE"



    Per una volta ci pigliano anche con il nome della tecnica, che in giapponese è, infatti, Hokuto Kyomu Shidan – (北斗虚無指弾 - Tocco Annullatore di Hokuto). L'unica curiosità al riguardo è che, nel manga, l'esecuzione della tecnica è differente, lasciando intendere che Kenshiro colpisca i punti segreti dei nemici senza toccarli direttamente, mentre nell'anime il contatto c'è e si vede. In ogni caso l'effetto è lo stesso, la perdita di memoria a breve termine da parte delle vittime.



    "Avete visto? Il potere dell'Orsa è tremendo."



    ... dice un soddisfatto Jackal ai suoi uomini. Chiaramente il potere dell'Orsa di cui vaneggia sarebbe l'Hokuto Shinken, ma ve lo scrivo giusto per ricordarvi che Hokuto e Nanto, in ben 11 puntate, ancora non vengono nominate mezza volta. 😂


    Nel frattempo Kenshiro, con la scusa di portare i predoni in stato confusionale fuori dal villaggio, approfitta dell'occasione per squagliarsela alla grande mollando lì anche Bart e Lin. La sua giustificazione? Che se rimanesse in quel posto quei bambini sarebbero in costante pericolo per via dei continui attacchi da parte degli uomini di Shin. Va bene, ci crediamo, dai...



    Jackal, che non aspettava altro, si lancia all'assalto con il resto della gang e in pochi secondi prende possesso del villaggio. Zia Toyo, che vorrebbe aprire un dialogo ma opta per tentare di aprirgli la testa con un colpo di fucile, sbaglia la mira ottenendo come unico effetto di far incazzare ancor di più il capo dei banditi. In pratica, a tipo 2 minuti da quando Ken ha messo piede fuori dall'insediamento abbiamo questa situazione:



    "AHAHAHAH! E adesso un bel salto giù nel pozzo!"



    Intanto facciamo un bell'applauso a Ken per la sua lungimiranza, poi vediamo meglio l'errore bello grosso che abbiamo qui. Per prima cosa la parte in cui si sente la risata del predone, in originale era invece riservata alle lamentele del povero Taki che, legato come un slame ed appeso a testa in giù, non può far altro che gridare: "Mi fa male!". Il tizio poi, non lo vuole gettare in alcun pozzo (come si vede bene dall'immagine) ma lo espone al pubblico ludibrio dicendo all'incirca "Adesso ci divertiamo! Guardate!".


    Meno male che Ken, richiamato dallo sparo, ha deciso di tornare in tempo per la festa...



    Questo spinge Jackal e i suoi scagnozzi a darsela a gambe a gran velocità, ma per essere sicuri di non essere inseguiti creano un terribile diversivo legando dei candelotti di dinamite a due poveri bambini che vengono fatti correre via in direzioni opposte. Kenshiro riesce a salvarne uno ma l'altro, ormai troppo distante, richiede l'intervento di zia Toyo, che dopo essere stata malmenata dai Warriors, usa le forze residue per raggiungere il piccolo, gettare via la dinamite e fare scudo con il proprio corpo dall'esplosione.



    "Siamo tornati indietro appena abbiamo capito che stava succedendo qualcosa"



    ... dice Bart all'anziana ormai moribonda. E in effetti è vero, Bart e Lin erano andati a cercare Ken perché si erano accorti del suo allontanamento e sono tornati indietro assieme a lui quando hanno sentito lo sparo. Però la frase originale intendeva altro. Riferendosi al motivo per cui aveva lasciato il villaggio, Bart confessa a Zia Toyo i motivi che lo hanno spinto ad allontanarsi, dicendole: "Io volevo diventare qualcuno per poi tornare a prendervi". La donna, confermando che aveva intuito tutto, muore allora fra le sue braccia e l'episodio si chiude con un Kenshiro determinato a rintracciare e sgominare Jackal e i Warriors.




    Curiosità - L'urlo di Bart



    Mentre nell'anime Bart continua a chiamare Toyo "zietta" (Obachan) anche nel momento in cui muore, nel manga originale la scena è più struggente perché, incoraggiato da Ken, il ragazzo urla "MAMMA!!", a sottolineare ancor di più quanto doloroso sia quel lutto. Diciamo che, in generale, quest'undicesimo episodio dell'anime è forse uno dei peggio adattati rispetto al manga da cui è tratto. La quasi totale mancanza di pathos che invece è riscontrabile su carta banalizza molto gli eventi, non rendendo minimamente giustizia alle intenzioni degli autori.



    ALLA PROSSIMA PUNTATA !!






    Ringraziamenti

    MusashiMiyamoto e Kyosuke Masaki 82 per il loro contributo.

    P.S.: nell'analizzare gli errori del doppiaggio storico ho ritenuto di dover segnalare solo ed esclusivamente quelli più eclatanti e/o ridicoli, perché diversamente sarebbe toccato fare una trascrizione ed un adattamento completi dal giapponese dell'intero episodio, cosa che avrebbe richiesto una mole di lavoro eccessiva.


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    falco-gaiden
    News sul sito con le ultime novità su Ken ;)

    CLICCATE

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    Anno 20XX, il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche.
    Sulla faccia della Terra, gli oceani erano scomparsi
    e le pianure avevano l'aspetto di desolati deserti.
    Tuttavia...
    L'amore per le auto era sopravvissuto!


    Con questo slogan, recitato dall'irriducibile Shigeru Chiba, si presenta la terza fase della campagna pubblicitaria CROSSOVER THE WORLD lanciata da Toyota per il suo nuovo SUV C-HR e che vede coinvolti Tomyca, Street Fighter e Hokuto No Ken. E' infatti per mano di Tetsuo Hara che è stato realizzato un breve episodio manga "animato" in cui, sulle note di Keep yourself alive dei Queen, i protagonisti di Ken il guerriero si lanciano in uno spericolato inseguimento nel deserto ispirato - a detta dello stesso autore - a Mad Max Fury Road, ultimo capitolo della famosa saga che a sua volta venne presa ad esempio per creare l'estetica del mondo di Hokuto più di trent'anni fa.




    hara-x-toyota-1

    Insomma, in qualche modo un cerchio che si chiude grazie a questa iniziativa e sulla quale il maestro Hara è stato anche intervistato in maniera scherzosa dichiarando, tra le altre cose, che ha sempre preferito non guidare perché incapace di rispettare i semafori ma che con un C-HR non ci penserebbe due volte a mettersi al volante e guidare a tutta velocità nel deserto, soprattutto perché nel deserto non ci sarebbero gli odiati semafori. 😅



    Come sempre ringrazio MusashiMiyamoto per il supporto linguistico ;)
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    Guarda, con un po' di concentrazione ho capito cosa volevi dire ma non so che risponderti se non che dipende anche da chi erano gli sceneggiatori delle puntate relative. Se erano differenti, è alta la probabilità che si siano dimenticati del dettaglio che fu Toki a rivelarlo e che in teoria la cosa doveva essere trasposta anche nell'anime per non creare incongruenze.
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    Molti magari non l'avranno notato, ma il 2017 segna il trentesimo anniversario dello sbarco di Kenshiro sulle reti televisive nostrane. Difficile è risalire ad una data precisa perché, avendo debuttato su diverse emittenti locali in tempi e in orari differenti, non vi è alcuna certezza circa l'effettivo giorno della prima messa in onda. Quello che è certo però, è che il guerriero di Hokuto da allora, per me come per tantissimi altri, è diventato come uno di famiglia. Perché? Credo per tanti motivi, ma per quanto mi riguarda è capitato in un periodo particolarmente felice della vita, sovrapponendosi ai ricordi più belli dell'adolescenza. E non è forse questo il "segreto" della maggioranza delle serie cult? Ebbene, se in altre occasioni ho preferito parlare in generale della storia di Ken, della sua genesi e di come sia giunto fino ad oggi cavalcando i decenni senza perdere neanche un po' di smalto, in questo post l'idea è di parlare di come Ken l'ho vissuto io, sicuro che questo tuffo nel passato risveglierà i ricordi di tanti :)



    LEGGI L'ARTICOLO SUL SITO

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    Anche se Hokuto No Ken è una saga conclusa ormai fin dal 1988, i film, gli oav e i vari spin-off degli anni più recenti ci hanno mostrato che è tutto tranne che morta. Perché se il merito di questa serie è stato quello di dar vita a comprimari talmente mitici da contendersi spesso il podio con Kenshiro, il reale protagonista, è anche vero che di tali personaggi spesso è stato detto talmente poco da incuriosire ancor di più il pubblico. Di conseguenza, di cose da raccontare in realtà ce ne sarebbero ancora tante e, sebbene alcuni tra i più popolari - come Raoh, Toki, Jagi, Rei, Julia e Juza - abbiano già avuto una serie tutta loro, a mio avviso mancano ancora all'appello dei personaggi davvero interessanti. Ecco quali sono e perché:



    KAIOH



    Quanto ne sappiamo davvero di quello che è stato uno dei più potenti (se non il più potente) degli avversari di Kenshiro? Un'ipotetica serie a lui dedicata potrebbe far luce su molte cose che vengono taciute non solo riguardo alla sua vita, ma anche di riflesso su Han, Hyoh, Jukei e chissà quant'altro. Ad esempio, com'è avvenuta la scalata al potere nella spietata società della Terra degli Shura? Quando e come ha attraversato per la prima volta le porte del Regno Demoniaco? C'è mai stata una donna nella sua vita che avrebbe potuto riportarlo sulla retta via? Insomma, di carne da mettere al fuoco ce ne sarebbe davvero tanta.



    RYUKEN



    Già protagonista di uno speciale tributo realizzato da Shinichi Hiromoto nel 2006, colui che è stato il maestro dei più grandi guerrieri di Hokuto di sempre sarebbe anche il perfetto trait d'union tra le vicende narrate in "Le origini del mito" (Souten No Ken) e quelle della serie originale. Avremmo finalmente la risposta a tante domande rimaste in sospeso in entrambe le opere, come ad esempio l'effettiva identità di Koryu; la sorte di Kenshiro Kasumi e degli altri personaggi dopo la conclusione del manga che li ha visti protagonisti; come si concilia la partenza di Raoh, Toki e Kenshiro dalla Terra degli Shura con il famoso flashback in cui Ryuken va a prendere i due ragazzi presso il luogo in cui sarebbero sepolti i loro genitori... eccetera, eccetera...



    RYUGA



    A seguire, uno dei personaggi più misteriosi in assoluto dell'intera serie. Di lui sappiamo solo che era fratello di Julia e che padroneggiava la tecnica del Lupo del Cielo del Taishan. Null'altro viene raccontato sulla sua vita e sui motivi che lo hanno spinto ad intraprendere la ricerca di un condottiero capace di riportare l'ordine nel caos del mondo postatomico. Di conseguenza le domande che sorgono possono essere le più disparate, tipo: come mai, appartenendo Julia a Nanto, Ryuga è invece entrato tra le fila dei praticanti del Taishan? Sapeva che la sorella era viva e guidava ciò che restava del Nanto? In caso affermativo, poteva la sua ricerca di un degno condottiero essere legata a doppio filo al ruolo di Julia e dei Goshasei? Eeehhh, tanta roba...



    FALCO



    Qui il discorso è simile a quello fatto per Ryuken. Il successore della Scuola Imperiale di Gento sarebbe infatti il perfetto protagonista di uno spin off che vada a coprire quel lasso di tempo che intercorre tra la morte di Raoh e il ritorno di Kenshiro. Anche qui salterebbero fuori tanti dettagli sui quali si è preferito sorvolare nella serie originale, non solo su Falco, ma anche su altri personaggi come Soria, Shoki, Jako, Ain, i fratelli Harn, Bart, Lin e diversi altri. Sarebbe anche l'occasione perfetta per approfondire la mitologia riguardante l'arte di Gento.



    YUDA



    Sì, lo so, ha già avuto un suo episodio dedicato grazie al team creativo di Hokuto No Ken Gusto Fragola, ma sono convinto che questo ambiguo personaggio meriti molta più attenzione visto il ruolo cruciale che, stando a quanto lo stesso Rei racconta nell'opera originale, avrebbe avuto nell'insanabile spaccatura tra i 6 Sacri Pugni di Nanto. Sappiamo infatti che egli si alleò con Raoh e portò con sé ben 23 altri guerrieri a lui sottoposti, fatto che viene semplicemente accennato ma mai approfondito. Che fine fecero quei maestri? Vennero traditi a loro volta e rinchiusi a Cassandra o eliminati per permettere a Raoh di appropriarsi delle loro tecniche? Yuda ebbe forse un ruolo determinante anche nel rapimento di Aili da parte di Jagi? Quanti e quali intrighi ha effettivamente ordito nel suo tentativo di conquistare il potere? Da notare che un manga del genere potrebbe far luce anche su tanti altri aspetti legati a Shin, Souther, Shu ed il resto della Sacra Scuola di Nanto.


    E voi che ne pensate? Siete d'accordo o ci sono altri personaggi che credete meritino più attenzione? Dite la vostra. ;)

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    Grazie e benvenuto :)
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    Purtroppo ho rotto l'hard disk su cui tenevo le scan e non posso controllare se effettivamente Ken parla di Hokuto Ryuken e Hokuto Soke indistintamente, ma una cosa è certa e in parte l'ho scritta anche nella prima parte dela cronologia: l'Hokuto Ryuken, restando in Cina, si è evidentemente evoluto poco rispetto all'Hokuto della Dinastia Principale, mentre l'Hokuto Shinken, pur conservando le radici della precedente arte, si è completamente rinnovato nel momento in cui è approdato in Giappone. Infatti non a caso ho riportato il parallelo con la storia del Karate:
    CITAZIONE
    ...l'arte marziale che si trasformò nel Karate odierno proveniva dalla Cina e a tal proposito viene detto: "Le tecniche, meno numerose che nell'arte d'origine, furono, per questa stessa ragione, praticate più intensamente e rielaborate in modo da permettere di affrontare la molteplicità delle situazioni che potevano presentarsi. (...) E' il paradosso del karate, di continuare a evolvere pur dando l'apparenza di un'arte pervenuta alla stabilita di una lunga tradizione..."

    Sostanzialmente, quindi, anche se l'Hokuto Shinken aveva superato tanto l'Hokuto Ryuken quanto l'Hokuto Soke, si era evidentemente lasciato dietro parecchie conoscenze che invece tali arti ancora conservavano e che potevano essere letali se non si sapeva come neutralizzarle.
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    CITAZIONE (Hyo87 @ 13/11/2016, 22:48) 
    ... perchè Kenshiro non dispone di quella tecnica (quella di Yasha nero intendo)? Il maestro Ryuken ha una tecnica simile, Ken viceversa ne è privo e infatti viene travolto.

    Diciamo che è una domanda lecita a cui è difficile dare una risposta che non risieda semplicemente nel fatto che gli autori hanno voluto che Ken le buscasse di brutto :lol:
    A voler dare una logica, l'unica cosa che mi viene in mente è che Ryuken, prima di essere ucciso da Raoh, possedesse delle tecniche segrete che doveva rivelare solo al successore designato (tipo quelle che usa nei flashback, per intenderci, che in effetti sembrano piuttosto potenti). Morendo prima del previsto, ci ritroviamo con un Kenshiro che difetta di alcune tecniche e che, spesso e volentieri, sembra ignorare fatti che invece dovrebbe conoscere proprio in quanto successore (cioé, a non sapere che dall'altra parte del mare c'era ancora l'Hokuto Shinken originario, dai... :lol: ).
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    Dopo aver rimandato tante volte, finalmente ho deciso di portare a compimento un progetto che tenevo nel cassetto da molto tempo: una cronologia accurata e coerente delle vicende narrate in Hokuto No Ken. In questo primo appuntamento parlerò ovviamente della storia antica dell'Hokuto Shinken, ricostruendo tutto ciò che è possibile ricostruire tramite le uniche opere che - in quanto realizzate direttamente dagli autori originali - possono essere ritenute canoniche:



    • Hokuto No Ken (il manga, incluso "Last Piece" il capitolo celebrativo per il trentennale)

    • Souten No Ken (il manga)

    • Jubaku No Machi (il romanzo)

    Tutto il resto - a partire dall'anime televisivo storico fino alle recenti produzioni della pentalogia - non verrà quindi preso in considerazione per il semplice fatto che il loro contenuto rappresenta una differente interpretazione (spesso anche contraddittoria) dei fatti e non un universo espanso come molti erroneamente sono portati a credere.


    Altri dati che invece ho ritenuto di dover prendere in considerazione sono:



    • Storia e miti della Cina e del Giappone

    • Storia delle arti marziali orientali

    • Hokuto No Ken Certificate Examination (pubblicazione con dati ufficiali sul manga originale)

    Quindi, in buona sostanza, anche se non mi sento di definire "ufficiale" questa ricostruzione dei fatti, di certo posso affermare che ho cercato il più possibile di evitare speculazioni senza fondamento o sconfinare addirittura nella mera fan fiction, anche perché lo scopo è fare chiarezza, non confondere ancora di più le idee degli appassionati.


    Ecco, penso di aver detto tutto, allora non mi resta che augurarvi buona lettura ;)



    Le origini di Hokuto



    CITAZIONE

    Nota: Cercare di ricostruire nei minimi dettagli, date comprese, la storia della nascita della Dinastia Principale e delle diverse casate di Hokuto è un'impresa sostanzialmente impossibile. Le informazioni rintracciabili nelle opere canoniche sono infatti poche e spesso lacunose sotto il profilo storico. Per questo, una prima parte della presente cronologia sarà trattata in maniera riassuntiva, senza tentare di stabilire date che non siano in qualche modo riscontrabili.


    Si narra, con il sapore della leggenda, che l’Imperatore Liu Zhuāng (劉莊), appartenente alla dinastia degli Han orientali, sognò un uomo dorato e, colpito da tale evento, diede ascolto ad un suo consigliere, che suggerì si potesse trattare di una divinità straniera: Buddha. Vennero quindi inviati degli ambasciatori verso Occidente che tornarono, nel 67 d.C., assieme a due monaci, trasportati su un cavallo bianco, i quali recavano con sé i rotoli delle loro scuole e che costruirono il Tempio del Cavallo Bianco (白馬寺) presso la Capitale Luòyáng. L’incontro tra l’illuminato Imperatore e quei monaci missionari venne visto da entrambe le parti come un segno del destino. Nel manga viene brevemente accennato ad un episodio particolare, avvenuto sul Koutendai (降天台 – Collina Celeste), in cui gli déi affidarono la loro spada al capostipite della dinastia. Non viene spiegato di preciso cosa accadde, ma di fatto si capisce che ci fu un segno tangibile del favore che il Cielo aveva riservato ai membri della casata di Liu Zhuāng, qualcosa che spinse i monaci ad insegnar loro i segreti della loro micidiale arte marziale, nata in India circa 2.000 anni prima: l’Hokuto Sōkeken* (北斗宗家拳 - Hokuto della Dinastia Principale). Simbolo di quest'arte è la costellazione che in Giappone viene chiamata Hokuto (北斗 – Mestolo del Nord), un gruppo di sette stelle all’interno dell’Orsa Maggiore che corrispondono al nostro “Grande Carro”.




    CITAZIONE

    *= Hokuto Sōkeken è chiaramente il nome che prese in quel periodo, mentre non è dato sapere quale fosse il nome originario di quest'antichissima arte marziale. Gli autori potrebbero però aver preso spunto dal Kalari Payattu, arte marziale indiana antica di 4.000 anni. Tale tecnica di combattimento, tutt'oggi esistente, avrebbe tra i suoi segreti la capacità di agire su determinati punti vitali del corpo umano (chiamati Marma) sia per guarire le ferite che per debilitare o addirittura uccidere l'avversario. Esportata in Cina dai buddhisti, si dice abbia dato origine al Kung Fu e al Ju Jitsu!


    La prima diramazione di quest'arte micidiale fu il Gento Kōken (元斗皇拳 - Scuola Imperiale di Gento), una tecnica che aveva il compito di proteggere direttamente l'Imperatore del Cielo (天帝 – Tentei), il cui simbolo celeste è la Stella Polare (大極星 – Taikyoku-sei), dalla quale viene appunto il nome della tecnica, ovvero “Gento” (元斗 – Stella Primigenea). In seguito venne a crearsi il Nanto Seiken (南斗聖拳 - Sacra Scuola di Nanto), i cui 6 maestri principali erano chiamati Comandanti della Guardia (衛将 - Eisho) dei 6 cancelli della residenza dell'Imperatore. Caratterizzato da ben 108 stili differenti, il Nanto Seiken trova il suo simbolo nel Mestolo del Sud (南斗 - Nanto), un gruppo di sei stelle all'interno della costellazione del Sagittario che, secondo l'astronomia orientale, si contrappone ad Hokuto.




    CITAZIONE

    Il governo sotto la Dinastia Han


    E' interessante notare che nel manga originale ci sono alcuni riferimenti dai quali è possibile intuire quale fosse il ruolo assegnato alle diverse scuole raffrontando quello che viene detto con i dati storici sul periodo in cui è ambientata la loro ipotetica genesi. In particolare, come detto poco sopra, sotto la Dinastia Han ogni entrata del Nan Gong (Palazzo del Sud), il luogo in cui risiedeva l'Imperatore, era sorvegliata dai Ministri della Guardia (detti anche Comandanti della Guardia, proprio come nel manga), che erano autorizzati a togliere la vita a chiunque - fosse anche un nobile o un ufficiale - tentasse di entrare senza un permesso esplicito. Durante le emergenze avevano il compito di non far passare assolutamente nessuno a meno che questi non vi riuscisse con la forza. Le guardie venivano inoltre scelte fra i contadini tramite una specie di servizio di leva militare, che prevedeva l'obbligo di servire per almeno un anno. Similmente, sempre in base anche a ciò che si vede nel manga, è molto probabile che il successore del Gento Kōken avesse il compito di Ministro della Giustizia. Il potere di questa carica era infatti secondo solo a quello dell'Imperatore stesso e si occupava di difendere, interpretare ed amministrare la legge. Poteva essere inviato a risolvere questioni fino ai confini dell'Impero e aveva facoltà di concedere amnistie o ordinare esecuzioni capitali. Per quanto riguarda l'Hokuto, invece, è molto più probabile che mantenesse un profilo basso ed agisse nell'ombra. La carica che ritengo più probabile è quella di Tutore dell'Erede Ufficiale, che si occupava di educare e proteggere gli appartenenti alla casata Liu che sarebbero divenuti i nuovi Imperatori.



    Quando, nel 189 d.C., morì l'Imperatore Liú Hóng (劉宏), esplose un turbolento periodo di battaglie per il potere. I monaci tutelari dell’Hokuto Sōkeken decisero allora di affidare il destino del mondo nelle mani di un discendente della casata che avrebbe dovuto creare una nuova e definitiva arte marziale. Bisognava però capire chi, tra i due neonati Shuken e Ryuoh, entrambi eredi della casata Liu e figli delle due sorelle Shume e Ouka, era degno di tale compito. Portati i due bambini sul Koutendai, venne lasciato agli dèi il compito di scegliere: chi dei due fosse sopravvissuto sarebbe diventato il fondatore della nuova arte.



    CITAZIONE

    Perché Shuken e Ryuoh non potevano essere entrambi fondatori?


    In giapponese esistono molte espressioni tipo 天下一、天下無双 che stanno a significare fondamentalmente "unico sulla terra, il solo al mondo". Questo ruolo potrebbe essere sia quello di un sovrano ( re o imperatore) ma anche quello di un semplice leader ( condottiero, capo dell'esercito, ecc). Non possono esserci due leader perché ciò turberebbe l'armonia generale che, almeno in Giappone, è ciò che viene prima di tutto. Ma anche perché vorrebbe dire che chi sta in alto, intendendo con ciò sia le divinità sia chi ha semplicemente il potere di decidere e delegare, non sia riuscito a scegliere la persona adatta che, secondo credenza, deve essere necessariamente una sola. Se ne parla anche nell'Arte della guerra di Sun Tsu. Questi sono concetti sono ancora oggi ben vivi in Oriente ed è normale che riaffiorino in varie espressioni culturali. (nota di Carmine Napolitano)



    Shume, molto malata e prossima alla morte, si recò di nascosto sulla collina per salvare la vita di suo figlio Shuken, ma venne scoperta dai monaci. A quel punto la scelta doveva ricadere su Ryuoh, ma Ouka, colpita dal profondo amore che la sorella aveva mostrato nei confronti del figlio, decise di sacrificare la sua vita, gettandosi dal monte, a patto che Shuken venisse scelto come fondatore.
    Agli anziani non rimase che prendere atto del destino di Shuken, il quale era stato protetto dall’amore di due donne. Era chiaro che il Cielo aveva scelto lui come fondatore della nuova arte!



    Di conseguenza, a Shuken vennero insegnati i segreti dell'Hokuto Sōkeken e, quando fu abbastanza adulto, intraprese un viaggio che lo avrebbe portato ad incontrare il popolo degli Yuezhi ed apprendere la tecnica segreta che in esso si tramandava: il Seito Gekken (西斗月拳 - Scuola Lunare di Seito). Tale arte aveva infatti perfezionato l'utilizzo dei Keiraku Hikō (経絡秘孔 - Punti Segreti di Pressione) molto più di quanto non avesse fatto l'Hokuto Sōkeken e, impadronendosene, Shuken avrebbe finalmente potuto dar vita alla più micidiale tecnica assassina.


    Questo tuttavia costò un enorme tributo di sangue. Dietro l'ordine tassativo dei monaci tutelari della Dinastia Principale, Shuken dovette uccidere con le sue stesse mani coloro che lo avevano accolto come un fratello. Anche Yama, la donna di cui si era innamorato e da cui aspettava un bambino doveva essere eliminata. Il Seito Gekken doveva estinguersi perché la nuova arte di Hokuto mantenesse intatta la sua potenza e fosse in grado di salvare il mondo. Shuken, tuttavia, non riuscì a posare neanche un dito sull'amata, la quale, dal canto proprio, decise comunque di sacrificarsi spontaneamente per un bene superiore e si gettò da un dirupo.


    lo-sterminio-del-seito-gekken




    CITAZIONE

    La sorte di Yama e del Seito Gekken


    Miracolosamente Yama non morì e in seguito diede alla luce il bambino che portava in grembo. Braccata però dagli Yuezhi, che volevano mettere a morte il figlio del traditore, si tolse la vita dinanzi ai suoi inseguitori pur di placare il loro odio e permettere al piccolo di salvarsi. Questi, di fronte alla morte di quella donna coraggiosa, decisero di abbandonare il neonato vicino al cadavere della madre, lasciando che fosse il Cielo a deciderne il fato. Ancora una volta il nume tutelare del Seito Gekken intervenne come aveva già fatto per Yama e salvò il bambino, che crebbe e divenne il nuovo depositario di quella formidabile arte.



    Shuken iniziò allora a sviluppare l'Hokuto Shinken (北斗神拳 - Divina Scuola di Hokuto). Venne introdotta quindi la regola dell'Isshisōden (一子相伝) che, come primo vero punto di rottura con la tradizione del Sōkeken, stabiliva la successione diretta di padre in figlio. Per ogni generazione un solo maestro avrebbe avuto il permesso di utilizzare ed insegnare la nuova arte, mentre a tutti gli altri praticanti sarebbe stato proibito di usarla per scopi personali o di tramandarla ad altri. Gli allievi scartati per la successione avrebbero potuto mantenere le conoscenze acquisite a patto di non contravvenire a tale proibizione, pena la cancellazione della memoria, la distruzione delle mani o addirittura la morte per mano del successore stesso. Questo, oltre a ricordare in eterno la tragedia che aveva portato alla scelta di Shuken come fondatore, avrebbe fatto sì che la scuola mantenesse intatta la sua potenza sul campo di battaglia, impedendo che la tecnica si frazionasse in maniera eccessiva o che cadesse in mani sbagliate. Anche Ryuoh ebbe accesso agli insegnamenti, ma a lui e alla sua discendenza venne assegnato il ruolo di ramo cadetto, dal quale sarebbe stato scelto un successore solo se fosse mancato nel ramo principale. Grazie all'introduzione dell'Isshisōden chiunque poteva diventare allievo della scuola e questo permetteva non solo di avere sempre dei validi avversari con cui misurarsi, ma anche di individuare ed addestrare potenti guerrieri che avrebbero servito fedelmente i successori della Dinastia Principale.




    CITAZIONE

    Le Tre Casate di Hokuto


    Negli anni a seguire, mentre la Cina versava nel caos, l’Hokuto Shinken veniva perfezionato sul campo di battaglia, mentre si cercava disperatamente di ristabilire la dinastia Han. Tuttavia, gli eventi portarono ad un’inaspettata svolta e il territorio venne infine diviso in tre Regni: Shu, Wu e Wei. Non potendo sapere a priori chi sarebbe stato, tra i reggenti di quelle nazioni, l'eroe che il Cielo avrebbe scelto per riportare la pace, i monaci tutelari decisero per una scissione che avrebbe portato Hokuto a proteggerli tutti e tre. In Souten No Ken la faccenda viene solo brevemente accennata e non si scende nel dettaglio, sappiamo solo che da quel momento in poi l'Hokuto venne diviso fra Tre Casate (北斗三家 - Hokuto Sanka) e le arti che ne drivarono furono identificate come Hokuto Sonka Ken (北斗孫家拳 – Scuola della Casata Sun di Hokuto), Hokuto Sōka Ken (北斗曹家拳 – Scuola della Casata Cao di Hokuto) e Hokuto Ryūka Ken (北斗劉家拳 - Scuola della Casata Liu di Hokuto). Quest'ultima, come si evince dal nome stesso, era chiaramente sempre la tecnica fondata da Shuken, l'Hokuto Shinken, mentre non esiste alcuna informazione riguardo ai maestri che vennero scelti per dar vita alle altre due.


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    La vera svolta nella storia di Hokuto avvenne però soltanto nell'806 d.C., quando Kūkai, monaco buddhista, partì per il Giappone portando con sé tre giovani. Costoro altri non erano che tre discendenti della Dinastia Principale scelti dal Cielo per compiere un passo fondamentale: portare l'Hokuto Shinken in quella nuova terra in cui si sarebbe finalmente evoluto nella tecnica di combattimento definitiva. Tuttavia, mentre il ramo principale perfezionava la tecnica in Giappone, i membri del ramo cadetto decisero di restare in Cina a perpetuare l'Hokuto Ryūka Ken, che da quel momento in poi sarebbe stato chiamato anche Hokuto Ryūken (北斗琉拳 - Scuola della Gemma Splendente di Hokuto). Venne allora istituito il Tenju No Gi (天授の儀 - Rito del Dono Celeste) per fare in modo che, almeno una volta per ogni generazione, il successore dell'Hokuto Shinken affrontasse il successore dell'Hokuto Ryūka Ken per stabilire chi dei due era approvato dal Cielo.





    CITAZIONE

    L'Hokuto Shinken, il Karate e il Rito del Dono Celeste


    Per arrivare alla conclusione che Hokuto Ryuken e Hokuto Shinken erano la stessa cosa fino a quando non si separarono tra Cina e Giappone mi sono rifatto ad un parallelismo piuttosto noto tra la storia di Hokuto e la storia del Karate. Gli autori, infatti, sembrano essersi ispirati all'arte marziale che per eccellenza distingue il loro Paese. Senza scendere troppo nei dettagli, basti sapere che l'arte marziale che si trasformò nel Karate odierno proveniva dalla Cina e a tal proposito viene detto: "Le tecniche, meno numerose che nell'arte d'origine, furono, per questa stessa ragione, praticate più intensamente e rielaborate in modo da permettere di affrontare la molteplicità delle situazioni che potevano presentarsi. (...) E' il paradosso del karate, di continuare a evolvere pur dando l'apparenza di un'arte pervenuta alla stabilita di una lunga tradizione...". La conferma ufficiale si trova nell'Hokuto No Ken Certificate Examination, in cui si parla di Hokuto Shinken "originario"(riferendosi all'Hokuto Ryuken che è rimasto in Cina) e Hokuto Shinken "evoluto" (riferendosi invece a quello che tutti conosciamo). E' bene ricordare, infatti, che l'unica produzione in cui Ryuoh viene definito fondatore dell'Hokuto Ryuken è l'anime televisivo storico, mentre tanto nel manga originale quanto in Souten No Ken, questo non viene mai detto. E in effetti basta riflettere un attimo per capire che Ryuoh non poteva essere fondatore di alcunché, in quanto ciò sarebbe stato - tanto per lui quanto per i monaci tutelari - come sputare sul sacrificio di sua madre. Anche il segreto celato nella Sacra Stele (聖塔) assume finalmente contorni meglio definiti. Si può infatti comprendere che in essa è racchiusa una sorta di memoria collettiva dei diversi maestri di Hokuto che si sono avvicendati nel corso dei secoli. Un'eredità che permette al successore designato dal Cielo (sia esso del ramo principale o del ramo cadetto) di riunire in sé ogni progresso fatto negli oltre 2.000 anni anni di storia della Dinastia Principale ed aggiungere a sua volta un nuovo tassello costituito dai propri ricordi e dalle proprie conoscenze.


    la-sacra-stele


    In Giappone i maestri dell'Hokuto Shinken continuarono ad operare in segreto per favorire la pace, proteggendo gli eroi in grado di ristabilirla. Nell'epoca Sengoku (1478 - 1605), periodo storico in cui la nazione era divisa in tanti feudi in guerra fra loro, compito del successore fu quello di sostenere tre possibili condottieri nell'attesa che il Cielo decidesse chi, tra loro, avrebbe riunificato il paese: Nobunaga Oda, Tokugawa Ieyasu e Toyotomi Hideyoshi.



    La storia ci dice che, in seguito alla vittoria riportata nella battaglia di Sekigahara, nel 1603 Tokugawa Ieyasu prese il potere e seguirono oltre due secoli e mezzo di dittatura chiamati anche "periodo Edo" (dal nome della capitale in cui risiedeva lo Shogun, l'odierna Tokyo) in cui la nazione fece enormi passi avanti sotto il profilo economico ed urbanistico. Verosimilmente è in quello stesso periodo che i successori dell'Hokuto Shinken decisero di stabilirsi a Edo, continuando a tramandare la propria arte di padre in figlio mentre agli occhi di tutti apparivano come semplici monaci buddhisti.




    CITAZIONE

    Nanto, Gento e... Hokumon!


    Ad un certo punto (ma non è dato sapere quando e perché) anche il Nanto Seiken ha attraversato il mare e si è stabilito in Giappone mentre, per quanto riguarda il Gento Kōken, dal manga è possibile soltanto dedurre che aveva continuato a proteggere in segreto la discendenza dell'Imperatore Liú Hóng nell'attesa, in un futuro non ben definito, di poter restaurare l'Impero del Cielo. Anche in questo caso non si può dire con certezza quando la Scuola di Gento si stabilì in Giappone, ma sono propenso a credere che, con buona probabilità, sia rimasta in Cina fino a quando il Paese non è stato invaso dalla stessa potenza straniera citata da Han nel manga. A quel punto è facile immaginare che, per proteggere i discendenti dell'Imperatore, si sia scelto di fuggire in Giappone. Anche per l'Hokumon No Ken (北門の拳 - Tecnica del Tempio del Nord) non è possibile dire molto, se non che, in base a quanto riportato nel romanzo, si tratta di una variante dell'Hokuto Shinken praticata soltanto tra le mura del Tempio del Nord come strumento per elevare il proprio livello di coscienza e raggiungere l’Illuminazione. Non è possibile stabilire quando sia nata, ma è plausibile credere (come viene fatto intendere anche nel racconto) che il suo fondatore fosse un allievo dell'Hokuto Shinken che, scartato per la successione, aveva conservato le conoscenze acquisite.


    hokumon


    ...1878


    Mentre il periodo Meiji, soppiantato lo shogunato Tokugawa, proietta il Giappone verso il modello occidentale, favorendo l'industrializzazione e la crescita economica, nasce Tesshin, ultimo erede della stirpe dei Kasumi (in cui ormai scorre il sangue del ramo principale della casata Liu) l'uomo che diverrà il 61° successore dell'Hokuto Shinken.



    (Continua...)





    Ringraziamenti


    Ringrazio Andrea "MusashiMiyamoto" Mazzitelli per avermi aiutato a decifrare il contenuto dell'Hokuto No Ken Certificate Examination e in generale per il supporto con la lingua degli antichi samurai. Ringrazio inoltre i membri del nostro gruppo facebook perché, con domande specifiche e ben mirate, mi hanno indirettamente spinto ad approfondire meglio certi aspetti dell'opera.

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    Dal primo novembre è in corso in Giappone la campagna pubblicitaria che vede coinvolti Ken il guerriero e una nota marca di birra. L'iniziativa si chiama Hokuto No En by The MALT'S e prevede l'acquisto di una confezione da 6 birre sulla quale è riportato un codice QR da scansionare con il proprio dispositivo mobile per poter scaricare l'app omonima con cui scattarsi una foto, "trasformarsi" in un personaggio del postapocalittico mondo di Ken e brindare alla salute!


    hokuto-birra-2



    Ringrazio Carmine Napolitano per la segnalazione e la traduzione

    Edited by Squalo Densetsu - 5/11/2016, 00:43
  15. .

    In occasione del 6° anniversario dall'inizio delle pubblicazioni, l'ultimo numero di Comic Zenon - il mensile giapponese di proprietà di Tetsuo Hara e soci - in vendita a partire dal 25 ottobre, avrà in allegato dei clear file (praticamente delle cartelline trasparenti) esclusivi disegnati direttamente dal maestro e ritraenti Souther, il Sacro Imperatore.



    cartellina-souther
    comic-zenon-10-25-2016



    L'intento di Hara è quello di raffigurare Souther nella sua vera essenza, diversamente da quanto visto fino ad ora nella parodia Hokuto No Ken Gusto Fragola, che in Giappone ha letteralmente spopolato. Una serie di illustrazioni per rivalutare il personaggio dopo che si è messo in cattiva luce per troppo tempo.

    CITAZIONE
    Ora che ci penso, sono circa trent’anni che non disegno Souther. Anche per via di questo, quando ho iniziato a disegnare(nota:parla dell’illustrazione in questione) non mi è venuto bene, perche avevo in mente “Hokuto no Ken – Gusto Fragola”. Ormai il Souther parodizzato di Ichigoaji si era insediato nella mia mente, mentre il vero Souther era in qualche modo offuscato. Diamine! Era quindi necessario un lavoro che riportasse il Souther delle origini. Un paio di giorni, ridisegno. “Non ci siamo” pensavo; ma il terzo giorno in cui ci provavo, la mia mente era finalmente tornata all’origine e, con l’immagine ormai ben chiara, sono riuscito a concentrarmi e a disegnarlo tutto d’un fiato. Il risultato è un’immagine di Souther inedita, piena di uno spirito che magari dimostra come l’onore di quello vero sia ancora integro. Cio di cui mi sono reso conto stavolta è che anche dopo “Ken il guerriero” avevo comunque disegnato personaggi riconducibili a Kenshiro, Raoh, Toki, Rei, pur cambiandone leggermente l’aspetto, mentre non avevo mai disegnato personaggi “Southereschi”, a parte Souther stesso. Sto pensando di prenderla come una sfida. Anche perché Gusto Fragola è divertente, a tal punto che penso “l’immagine derivante da Gusto Fragola la devo spazzare via, accidenti!”, non mi do per vinto eh!


    hokuto-no-ken-gusto-fragola



    Ringrazio MusashiMiyamoto e Carmine Napolitano per le traduzioni

    Edited by Squalo Densetsu - 27/10/2016, 11:05
400 replies since 11/7/2007
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